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A conclusione vengono riportate alcune fotografie scattate nelle varie cerimonie che si sono succedute.
A seguito della scomparsa del Gen. C.A. Goffredo Canino, il Ministro della Difesa Arturo Parisi ha ricevuto il seguente messaggio da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano:
"Ho appreso con costernazione e sincera commozione la notizia della scomparsa del Generale di Corpo d'Armata Goffredo Canino, già Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, che ha sempre servito la nostra Patria con onore e dedizione.
Nella triste circostanza, La prego di far giungere all'Esercito ed ai familiari dell'Alto Ufficiale i sentimenti del mio partecipe cordoglio".
Roma, 4 apr. (Adnkronos) - È morto il generale Goffredo Canino, già Capo di Stato Maggiore dell'Esercito dal 1990 al 1993. L'attuale Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, generale di Corpo d'Armata Fabrizio Castagnetti, nell'apprendere la notizia della scomparsa di Canino, esprime a nome dell'intera Forza Armata e suo personale, "il più profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia"
Il ministro della Difesa, Arturo Parisi, appresa la notizia del decesso del Generale di Corpo d'Armata Goffredo Canino, ha inviato alla consorte il seguente telegramma: "Le sono particolarmente vicino in questo dolorosissimo momento ed a nome delle Forze Armate e mio personale partecipo con profonda commozione al lutto che ha colpito la sua famiglia. Voglia accogliere l'espressione delle più sentite condoglianze". Il Generale Canino è deceduto questa notte all'ospedale Saint-Anthony di Parigi.
da www.tuttoggi.info articolo 4981
Se n’è andato in punta di piedi, com’era nel suo stile. Il Generale Goffredo Canino, per oltre tre anni Capo di Stato Maggiore dell’Esercito (dal 1990 al 1993), si è spento a Parigi dove viveva insieme alla moglie Monique. L’Italia e l’Esercito devono molto a Canino che guidò la Forza Armata in un momento difficile, quale fu quello del nuovo assetto geopolitico mondiale all’indomani del crollo del muro di Berlino. La fine della sua carriera fu determinata dalle farneticanti dichiarazioni di “Lady Golpe”, Donatella Di Rosa, cui certa politica e certa stampa diedero fin troppo credito. Canino non sopportò l’idea che quello scandalo, inventato di sana pianta, come accerterà poi la magistratura, potesse travolgere i suoi uomini e il buon nome dell’Esercito e preferì così rassegnare le dimissioni.
Dalla campagna mediatica preferì difendersi nelle sedi giudiziarie, mostrando ancora una volta un alto senso dello Stato e dei valori militari e umani che lo portarono ad essere fra i Comandanti più amati e rispettati
(non è un caso che il suo ‘pensiero’ e stile di vita, sia preso ancora a modello da molti soldati che non negano di sentirsi appunto “caniniani”). Solo dieci anni più tardi rilasciò una lunga intervista al giornalista Piero Baroni nella quale svelò tutti i retroscena di quella vicenda.
Ma anche dopo questa denuncia pubblica, la prima e unica, nessuno dei suoi detrattori ha sentito il dovere di uscire allo scoperto e ammettere le proprie colpe. Chi ha avuto modo di conoscere il Generale Canino lo ricorda come uomo generoso, sempre pronto e disponibile ad aiutare il prossimo.
Martedì il comune di Altofonte, città natale di Goffredo Canino, allestirà la camera ardente, dove sarà schierato un reparto dell’Esercito Italiano, per rendere l’ultimo saluto alla salma del Generale Canino che sarà appunto sepolto nella sua Sicilia.
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