Intervento del Gen Caggese
(Testamento spirituale del Gen. Goffredo Canino)




Carissimo Goffredo,
nel lontano 11 aprile 2002 in un biglietto,tra l'altro,mi scrivevi:" ho sempre pensato che la morte fosse l'atto più solenne della nostra vita e dovrebbe avere il connotato della dignità.Ed avendo assistito già a troppi funerali in cui tale dignità è stata lesa,sto provvedendo in tempo ad organizzarmi il mio.
Ti allego quindi i documenti di cui abbiamo parlato,sperando tuttavia che siano validi a partire dal mio centesimo anno.In ogni caso arrivederci ad Altofonte"!
Caro Goffredo,come ben ricordi su questo arrivederci ad Altofonte abbiamo più volte scherzato e scommesso perchè io sostenevo che essendo noi due coetanei, poteva capitare il contrario e cioè" arrivederci a Bergamo"!
La scommessa,purtroppo,caro Goffredo l'hai vinta Tu ed io sono quì ad Altofonte per accompagnarti in questo Tuo ultimo viaggio, per essere affettuosamente vicino ai Tuoi cari e per soddisfare il Tuo desiderio, più volte ribadito di dare pubblica lettura al Tuo scritto dal titolo"VORREI..." assimilabile ad un testamento spirituale, nel quale esprimi dieci desideri.
Leggo:
 


VORREI…


Vorrei andarmene in una giornata di sole, di cielo azzurro e con l'aria mite della primavera;
Vorrei che le persone presenti al mio ultimo saluto non fossero tristi ma gaie e serene, con l'animo in pace con se stessi e con gli altri, mondo, almeno per quel momento, di ogni odio e rancore, invidia e gelosia;
Vorrei che tutto avesse luogo secondo i riti di Santa Romana Chiesa e, in parallelo, secondo la liturgia militare;
Vorrei sentire lo squillo di tromba dell' "attenti" e che fosse letta, da un giovane militare, la "preghiera del soldato";
Vorrei ascoltare ancora una volta le note del "silenzio" che mi hanno accompagnato per buona parte della mia vita, e le mie musiche preferite;
Vorrei scusarmi con tutti coloro ai quali, anche involontariamente, ho procurato infelicità e con quelli ai quali non ho saputo o potuto dare dì più;
Vorrei che, finalmente, qualcuno che ha il potere ed il dovere di farlo, si renda conto della necessità di avere un Esercito efficiente;
Vorrei che il Paese della mia fanciullezza e della mia adolescenza, continui nei processo, già avviato, del suo sviluppo culturale, sociale ed economico, nell'ordine e nella legalità, investendo sopratutto sui giovani, per tornare ad essere l'isola felice di un tempo;
Vorrei essere ricordato come un uomo che ha sempre cercato di mantenere intatta la sua dignità;
Vorrei che tutti vivessero a lungo esenti da ogni sofferenza fisica e spirituale;

So, purtroppo, che il "vorrei" è un condizionale.
 



Termino caro Goffredo con il saluto con cui chiudevamo le nostre conversazioni telefoniche: "Ciao Goffredo con un forte abbraccio a Te e a Monique".