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Ricorderemo sempre, signor Colonnello la Sua parola devota.
Pendevamo da essa, e quando, cessato il discorrere, veniva dato l'attenti, noi scattavamo in piedi dritti come pali.
Quel giormo e per molti giorni ci sentivamo migliori.
Non c'è bisogno che Le promettiamo nulla, signor Colonnello.
I nostri futuri superiori Le diranno se sapremo sopportare i disagi, senza gloria, della vita di guarnigione. I nostri soldati di domani verranno a dirLe quanto avremo saputo dare sul campo della prova. Oggi vogliamo solo chiederLe scusa.
No, mai disubbidimmo, signor Colonnello, ma la nostra subordinazione ha un neo. Qualche volta, per amor Suo soltanto, abbiamo fatto il nostro dovere.
Se Ella può esserne lusingata, devfe dirci anche che quella non era santa, vera disciplina.
Per questo oggi, gli allievi ufficiali del 14° corso, che non devono mai mostrarsi commossi, aspettano dal loro Comandante, così, fermi sull'attenti, il Suo indulgente perdono.
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