OMELIA TENUTA DA MONS. LINO GERARDI IN OCCASIONE
VANGELO: "E quando fu vicino alla città, pianse su di essa dicendo: oh, se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stato nascosto ai tuoi occhi. Gerusalemme, Gerusalemme che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come la gallina raccoglie i pulcini sotto le sue ali, ma voi non avete voluto" (Lc.19.41- Mt.23 .37) |
È da cinque mesi che non prendo la parola in pubblico, per motivi di salute. La prendo ora per rivolgere a voi, carissimi ex allievi del 14° Corso, che più di ogni altro mi è nel cuore, il più cordiale saluto e l'augurio che questa riunione lasci in tutti un bellissimo ricordo.
Non è difficile immaginare quali pensieri e quali sentimenti passino in questo momento nel vostro cuore: il vostro ingresso tra queste mura, le vostre aspirazioni, i sacrifici degli inizi, la volontà di resistere e di continuare, e poi la carriera, le responsabilità, le soddisfazioni, le delusioni. Forse è l'ultima volta che parlo al vostro Corso, e prendo lo spunto di quello che ho in animo di dirvi, dal brano del Vangelo che abbiamo appena ascoltato. È il brano che ci fa capire l'idea di Patria secondo il Vangelo, e quindi la vera idea di Patria. 1) Anzitutto, si può ancora parlare di Patria, oggi, che si stanno costruendo gli Stati Uniti d'Europa? "E quando fu vicino alla città, pianse su di essa". Gesù, pur essendo il Maestro dell'amore universale, non ha voluto essere un cittadino del mondo. Volle appartenere a una terra, a un popolo, a una Patria, che allora si identificava nella città di Gerusalemme. E su quella città pianse, dice il Vangelo, pensando alla sua futura distruzione. Ora se ha pianto, vuoi dire che l'amava, e se l'ha amata Lui, figlio di Dio, vuoi dire che il sentimento di Patria è un sentimento sacro, insopprimibile, e , di conseguenza, l'oggetto di questo sentimento, che è la Patria è un valore che non scomparirà mai. Si costruiscano pure gli Stati Uniti d'Europa, purché non vengano disintegrate le unità nazionali. Una volta esistevano le città: Torino, Milano, Genova, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Palermo, che, poi, si sono inserite in un contesto più vasto, l'Italia, ma le città non sono scomparse, hanno conservato la loro identità e la loro funzione unificatrice. Così, si inseriscano pure le varie nazionalità europee in una realtà più vasta, l'Europa, ma senza eliminare le Patrie. Lo ha detto chiaramente il Santo Padre: - l'edificazione dell'Unione Europea presuppone innanzitutto il rispetto delle diverse comunità umane, riconoscendo la loro dimensione spirituale e sociale.- E lo disse anche Giovanni Spadolini: -sarebbe esiziale entrare in Europa, sacrificando le unità nazionali. Osserviamo, a questo proposito, la natura, che è una maestra insuperabile di vita. In natura, gli organismi quanto più sono evoluti, tanto più sono differenziati. La perfezione in natura non consiste nell'uniformità e nel livellamento, ma nell'unione delle varietà. Si pensi al corpo umano di quanti organismi diversi è composto, diversi ma uniti per il buon funzionamento dell'organismo. È il verme che ha un corpo indifferenziato. Tendere quindi a uno Stato unico, lo Stato Europeo, sarebbe come passare dall'organismo umano a quello del verme. |