Toccante e indimenticabile cerimonia all’Accademia Militare dove fecero ingresso il 28 ottobre 1957 e vi hanno fatto ritorno il 19 ottobre scorso
Dopo cinquant’anni a Modena
gli ex-Allievi del 14° Corso
Tanta emozione e commozione da parte dei radunisti, ma almeno altrettanto entusiasmo, un forte senso di appartenenza e incrollabile devozione alla Patria. Il Cortile d’onore del Palazzo Ducale aveva la veste delle grandi occasioni: schierati gli uni di fronte agli altri Allievi e Allieve dei 188° e 189° Corso e gli ex-Allievi, presenti anche numerosi famigliari. Il 14° Corso ha espresso undici Ufficiali dei Bersaglieri, anzi…dodici! E figure di grande spicco nella carriere militare e civile. Grande affetto nei confronti del Gen. Goffredo Canino. Ottime l’organizzazione del Cinquantennale e l’ospitalità del Comandante dell’Accademia Militare Gen. D. Francesco Tarricone.
• di Giorgio Verbi
Le mura, il loggiato, lo scalone d’onore, il lastricato del Palazzo Ducale di Modena hanno probabilmente risuonato per giorni e giorni dopo il 19 ottobre delle note dell’Inno di Mameli. Inno cantato all’unisono, a piena voce, con tanta passione dai componenti del Reggimento di formazione degli Allievi e Allieve dei Corsi 188° “Fedeltà” e 189° “Orgoglio” dell’Accademia Militare, dagli ex-Allievi (in questo caso solo maschietti!) del 14° Corso di cinquant’anni fa e dai loro famigliari.
Tutti uniti nel rendere gli onori alla Bandiera di guerra dell’Accademia Militare al suo ingresso nel Cortile d’onore in occasione della celebrazione – appunto il 19 ottobre - del Cinquantennale di chi all’Accademia Militare fece ingresso il 28 ottobre 1957. Un’esplosione di note resa ancora più solenne dall’accompagnamento musicale della Fanfara della Brigata alpina “Taurinense”, che ha poi scandito le fasi salienti dell’intera celebrazione.
In quelle note, in quel canto prorompente c’erano uno spirito e un insieme di sentimenti ineguagliabili, che è difficile rendere con le parole: da parte degli Allievi di oggi la passione che li anima nell’intraprendere la carriera militare, da parte di chi nella carriera militare la vita l’ha trascorsa il senso della completa dedizione rivolta all’Esercito e a ciò che rappresenta, e lo spirito di sacrificio che questa dedizione ha comportato. In mezzo a loro, e con loro, quanti hanno lasciato anzitempo il servizio militare per motivi vari, inserendosi spesso con ottimi risultati nella vita civile, tanto da essere ancora affermati professionisti o validi imprenditori che – forgiati nella comune fucina di carattere e di valori spirituali – sono rimasti sempre fedeli all’insegnamento ricevuto all’Accademia Militare, servendo la Patria in altri settori trainanti della vita del nostro Paese.
In tutti, con tanto trasporto e altrettanta commozione per l’eccezionalità della ricorrenza celebrati-
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va di Modena, il senso della totale devozione alla Patria, alle sue istituzioni e a quel mondo delle stellette che ne è sicuramente la componente migliore.
Il 14° Corso ha espresso undici Generali di Corpo d’Armata, un Senatore, un Deputato, un Presidente del Consiglio Superiore delle FF.AA., un Comandante di COMFOTER, tre Direttori Generali, tre Vice Comandanti dell’Arma dei Carabinieri, un Procuratore della Corte dei Conti e un Consigliere della Corte dei Conti (questi ultimi due tuttora in servizio), un Prefetto, tre Giudici di Pace, due Commissari Straordinari del Governo e un Comandante Senior - istruttore di Jumbo dell’Alitalia.
L’unico ex Allievo del 14° Corso ancora in servizio in divisa – e presente a Modena, ma in questo caso non …in servizio! - è il Gen. Rolando Mosca Moschini, già Comandante della Guardia di Finanza, Capo di Stato Maggiore della Difesa e Presidente del Comitato Militare UE, e attuale Consigliere Militare del Presidente della Repubblica per gli Affari Militari e il Consiglio Supremo di Difesa. Tuttora in servizio, ma in ambito delle Istituzioni civili, il Procuratore delle Corte dei Conti della Sardegna dott. Giuseppe Palombi e il Consigliere presso la Corte dei Conti di Milano Gen. C.A. Giorgio Cancellieri, che è stato uno dei citati Vice Comandanti Generali dell’Arma dei Carabinieri.
Il 14° Corso ha altresì espresso, al termine della Scuola di Applicazione d’Arma di Torino, undici Ufficiali dei Bersaglieri: i Generali Giuseppe Cordova, Alessandro Ferrara, Sabino Franzolini, Leonello Mereu, Antonio Mezza, Franco Montasini, Elio Ricciardi, Raffaele Semeraro e Franco Stella (quest’ultimo ha raggiunto il prestigioso grado di Generale di Corpo d’Armata), il Col. Alfredo Magenta e il dott. Gaetano Bruno, che si congedò dal servizio attivo con il grado di Capitano, avviando poi un’attività imprenditoriale di successo. Chi scrive, che fu indotto dai postumi di un grave incidente stradale a congedarsi dopo aver superato il biennio dell’Accademia Militare e frequentato il primo anno della Scuola di Applicazione di Torino, è diventato bersagliere seguendo un altro percorso, diventando quindi in un certo senso il dodicesimo “piumato” del 14° Corso.
Nell’occasione del Cinquantennale, vissuto in un’atmosfera anche molto festosa, chi scrive ha scattato le foto dei Bersaglieri che pubblichiamo, ad eccezione di quella del Col. Magenta, che ci è stata cortesemente fornita dall’interessato, e di quella del “12° bersagliere”, che è di archivio.
Gli ex-Allievi si sono ritrovati il mercoledì sera, per una cena di…abbracci e saluti, per poi partecipare giovedì a una gita nel Parmense a alla cena di gala svoltasi nei saloni di Palazzo Ducale.
Quindi, il giorno successivo, la cerimonia ufficiale che è stata, come del resto si è già capito, di un’intensità unica e decisamente indimenticabile, anche per la squisita ospitalità e disponibilità del Comandante dell’Accademia, Gen. D. Francesco Tarricone, che nel suo intervento oratorio davvero toccante ha fra l’altro illustrato ai giovani Allievi e Allieve l’alto valore morale del raduno, sottolineando i profondi vincoli morali, etici e spirituali che legano quanti sono stati Cadetti all’Accademia Militare di Modena.
La cerimonia si è aperta con gli onori alla Bandiera di guerra dell’Accademia Militare: il Cortile d’Onore del Palazzo Ducale aveva la veste delle occasioni speciali, con il Reggimento Allievi e Allieve di oggi, compresi gli Allievi e Allieve Carabinieri e un’aliquota dei Sottotenenti del Corpo di Sanità e del Corpo degli Ingegneri, che frequentano l’Istituto, impeccabilmente schierati su un lato: di fronte, a loro volta schierati per Compagnia di appartenenza, gli ex-Allievi di cinquant’anni prima e, nella retrostante tribuna, i famigliari, mogli e compagne, figli e nipoti, alcuni degli Istruttori e degli Insegnanti di allora.
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Fra tutti, è stato circondato di particolare affetto, al punto da diventare quasi il protagonista del raduno, il Gen. C.A. Goffredo Canino, già Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, cinquant’anni fa Tenente istruttore del 14° Corso, al quale è rimasto particolarmente legato. Al punto che, pur in condizioni di salute certo non ottimali, non ci ha pensato un attimo prima di affrontare il viaggio da Parigi, dove risiede, a Modena: voleva e “doveva” esserci a tutti i costi!
Un rapporto di affetto e stima reciproco tra Canino e i “suoi” Allievi, come si evince anche dall’incipit del suo discorso – carico di profondo significato, di toccante patriottismo e di amore per l’Esercito, e di preziosi insegnamenti per i giovani aspiranti Ufficiali – tenuto nel corso della serata di gala che ha preceduto la cerimonia del Cinquantennale.
“Carissimi allievi del 14° Corso – ha esordito il Generale - come promesso eccomi qui tra voi a partecipare a questo banchetto della memoria, a questo festival dei ricordi. Fino all'ultimo ho temuto di non poter essere presente per ragioni che tutti conoscete e quindi ancora maggiore è per me la gioia di essere qui tra voi e con voi.
La sorte ha voluto che io percorressi sino al vertice la nostra carriera militare ed io ho sinceramente amato l'Esercito e ho voluto bene a tutti i suoi numerosi componenti che ho conosciuto. Ma per voi, carissimi amici, la cosa è stata diversa, perché io ho intessuto sin dall'inizio con voi, in questo luogo, un particolare rapporto di stima reciproca, di amicizia e di affetto che si è protratto per tutto il tempo della mia avventura militare ed anche dopo la fine della stessa”.
Decisamente massiccia la partecipazione al raduno da parte degli ex-Allievi, addirittura centotrenta, con un complesso di ospiti, compresi cioè famigliari e Insegnanti e Istruttori di allora, di circa 400 persone.
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Mancavano invece all’appello – e sono stati ricordati con tanto affetto e rimpianto – i 55 ex-Allievi del 14° Corso deceduti in servizio o per malattie in molti casi contratte in servizio.
Il Capo Corso del 14° Gen. C.A. Bruno Zoldan ha quindi proceduto alla rassegna dei reparti e dei…compagni di Corso, accompagnato dal Comandante Tarricone, e ha poi pronunciato un discorso carico di passione che ha concluso manifestando forte l’orgoglio dell’appartenenza e la gratitudine alle famiglie per il supporto che hanno fornito specie nei momenti più delicati.
Ma le parole del Gen. Zoldan hanno suscitato anche un po’ di comprensibile malinconia perché, dopo le celebrazioni ufficiali del Ventennale e del Quarantennale, il Cinquantennale dell’ingresso a Palazzo Ducale conclude definitamene un ciclo di vita, trattandosi dell’ultima cerimonia “militare” ufficialmente prevista in Accademia Militare.
Gli ex-Allievi del 14° però non ci pensano proprio a chiudere il “loro” ciclo: è stato troppo bello e importante vivere questa emozione davvero unica, anche grazie all’organizzazione pressoché impeccabile del raduno da parte del Gen. Nicola Canarile, con il prezioso aiuto del Gen. Mario Sabatino e di altri collaboratori.
È stato davvero toccante e confortante per tutti avere la conferma di come il legame anche affettivo instauratosi in Accademia sia tanto forte e profondo da essere in grado di resistere imperturbabile all’avanzare del tempo, con alcuni degli ex-Allievi che si sono incontrati come vecchi amici dopo essersi magari persi di vista 46 anni prima, al termine della Scuola di Applicazione, o addirittura già durante o dopo il biennio dell’Accademia.
Continua così una serie di incontri a carattere regionale da parte degli ex-Allievi residenti nella stessa area, mentre il prossimo appuntamento ufficiale è già fissato per il 2009,a Torino,per celebra
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re questa volta i cinquant’anni della prima stelletta, quella da Sottotenente. Del resto se per i Bersaglieri è sempre valido il motto “bersagliere a vent’anni, bersagliere per tutta la vita”, è pur sempre vero che per gli ex-Allievi del 14° Corso (ma anche per quelli degli altri Corsi, ci mancherebbe) è altrettanto valido il “son cinquant’anni che hanno vent’anni”.
Il Cinquantennale del 14° Corso si è concluso con gli onori ai Caduti, mediante la deposizione di una corona d’alloro, portata dagli ex-Allievi Gen. Aurelio Ometto, Alpino, e Gen. Achille Ristagno, Granatiere, accompagnati da due Allievi del 2° anno, al Sacrario dell’Accademia Militare, dove sono ricordati tutti gli ex-Allievi Caduti nel corso dell’ultracentenaria storia dell’Accademia.
Poi, dopo gli onori alla Bandiera di guerra e al 14° Corso, tutti nel Salone d’onore per la firma del registro degli ospiti e per l’altrettanto tradizionale – per queste occasioni, come per le ricorrenze speciali di chi l’Istituto lo frequenta – Colazione d’onore (alias pranzo di Corpo) e il momento, carico di emozione, dei saluti con l’arrivederci appunto a Torino.
Ma non tutti si sono salutati. Può sembrare strano che ciò accada fra persone che, con le stellette o meno, hanno trascorso una vita intera affrontando situazioni, difficoltà e problemi, di ogni genere, che immancabilmente si prospettano: eppure qualcuno piuttosto che farsi vedere con le lacrime agli occhi nel momento del commiato con i vecchi, spesso fraterni, amici ha preferito defilarsi e uscire – per quella che è stata l’ultima volta – dall’Accademia Militare in silenzio, portando gelosamente a casa il suo carico di grande emozione e commozione e di immenso orgoglio per una ricorrenza che non potrà non rimanere indimenticabile.
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