Breve testimonianza al Funerale del Generale Giuseppe Ardito
celebrato all’Ospedale al Celio il 22 ottobre 2009
A nome della Superiora Generale, Madre Angelberta, attualmente in visita alle Sorelle missionarie in Brasile, e di tutte le Suore Piccole Figlie di San Giuseppe della Casa Generalizia, in Verona, porgo al signor Massimo, alla sua cara signora, ai familiari e parenti tutti, le.più vive e sentite condoglianze per la dipartita del Signor Generale, loro caro congiunto.
Quante di noi hanno avuto modo di conoscere e stimare il signor Generale, abbiamo accompagnato con la quotidiana preghiera il Suo lungo cammino di serena sofferenza. La nostra preghiera continua ora perché Egli possa essere accolto tra le braccia di Dio Amore.
Ricordo con commozione la prima visita che il signor Generale fece nella nostra Casa generalizia a Verona. Era l’anno 1999 e da pochi mesi avevamo ristrutturato e consacrato la Chiesa della Casa generalizia per ricordare il decimo anniversario della beatificazione del nostro Padre Fondatore, il Beato Giuseppe Baldo. Parlando con il Generale di tale avvenimento ricordo di averLo invitato a visitare la Chiesa, invito subito da Lui accolto.
L’incontro si rivelò molto cordiale e tutte noi rimanemmo sorprese per la semplicità e l’attenzione con cui Egli si interessò della nostra vita religiosa mentre da parte Sua ci confidava preoccupazioni e attese inerenti al prezioso servizio che le Forze armate rendono al nostro Paese e all’Europa.
Tutte le Sorelle della Comunità, circa una quarantina, si erano radunate in sala riunioni per accoglierLo e Lui, entrando, strinse la mano ad ognuna, prima di iniziare la conversazione e il dialogo aperto su vari interessanti argomenti.
È la prima volta,-ci confessava,- che varco la soglia di un Convento, come del resto per noi, quella è stata la prima volta che abbiamo avuto la possibilità di incontrare un Generale e di poter dialogare con lui in maniera tanto familiare e cordiale.
Prima del congedo, abbiamo assicurato al signor Generale la nostra preghiera per il Suo alto servizio a bene della nostra Patria e dell’Europa, ma soprattutto perché Egli potesse avere forza e serenità di accettare la sofferenza della perdita della sua amata signora Luisa, avvenuta non molto tempo prima.
Quel primo incontro ha segnato per noi un momento particolarmente incisivo ed ha, per così dire, inaugurato una tradizione di incontri che si sono succeduti puntualmente di anno in anno.
Anche dopo il Suo ritorno a Roma, le annuali visite del signor Generale nella nostra Casa Generalizia di Verona sono continuate e così abbiamo avuto modo di conoscere ed apprezzare sempre di più la sua alta statura morale, civile e religiosa e soprattutto la sua grandezza d’animo che si rivela proprio nella capacità che, persone che pure godono di così alto prestigio umano, siano capaci di mettere ognuno a proprio agio. Per questo, in Convento, la visita del Generale era per tutte un momento atteso.
Nonostante il male fisico l’avesse duramente colpito, abbiamo sempre ammirato in lui la volontà e la tenacia di accettare, nel quotidiano, la sofferenza che l’aveva segnato.
Più aumentava la sofferenza, più forte si notava il suo radicarsi alla fede e alla forza che viene dal Signore. Credeva molto nella preghiera e ci ringraziava sempre per il nostro ricordo spirituale.
Durante una delle sue ultime permanenze all’Ospedale del Celio, mentre la sua salute declinava sempre di più, egli aveva confidato alle persone che lo assistevano che era tranquillo perché a Verona c’era un Convento di Suore che pregava per Lui.
Sì signor Generale, la nostra preghiera è stata costante e continuerà anche ora che il Signore L’ha accolta tra le braccia della Sua misericordia.
Ora, ricongiunto alla sua amata moglie Luisa, che ha sempre sentito presente accanto a lei, attraverso la misteriosa ma reale Comunione dei Santi, potrà godere con tutti gli eletti, l’eterna beatitudine di coloro che hanno donato la loro vita perché nel mondo possa estendersi la pace e la giustizia.
Ora che la sofferenza si è cambiata in gioia e vita senza fine,continui a starci vicino perché, il legame della preghiera non si spezza mai e la vera amicizia rimane per sempre.
Grazie, signor Generale Giuseppe!
Il suo ricordo rimane per noi in benedizione.
Suor Gabriella Monetti
“Piccole Figlie di S.Giuseppe”
Verona