Sono nato a Conegliano il 9 novembre 1931, primogenito di cinque figli di un piccolo proprietario coltivatore, abitavo in una casa dispersa tra i campi della frazione che, guarda caso, si chiama appunto Campolongo. A quei tempi non c’erano le macchine agricole e tranne l’aratura, che si faceva con le boarie, tutto il resto si lavorava a mano, iniziai quindi ad aiutare mio padre nei campi gia a 6 anni.
Dopo il diploma, preso all’Istituto Tecnico Agrario di Conegliano, mi ritrovai insieme ai miei compagni di scuola a dover risolvere il problema del servizio di leva obbligatorio.
Fu così che, per rendermi anche indipendente, decisi di arruolarmi nell’Arma dei Carabinieri. Ben presto, però mi accorsi che il futuro era piuttosto grigio e quindi diventai uno di quei nove della 4° compagnia del 14° corso (foto 1). All’Accademia rimasi un po’ sorpreso perché non avevo ancora visto un’organizzazione di tale livello, ma riuscii ad ambientarmi presto.
Presi subito confidenza con i cavalli (foto 2), al punto che se nel maneggio ce n’era uno che si rifiutava di saltare gli ostacoli, l’istruttore lo faceva montare a me e tutto andava liscio, salvo poi venire disarcionato proprio al Mak P 100 davanti a qualche migliaio di persone.
Un angolino tranquillo era anche quello della topografia, infatti avendo già adoperato il teodolite e ricordando bene la trigonometria ero l’unico che colloquiava con l’insegnante.
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