Il Viaggio - Il piacere di viaggiare.

Racconto di Ruggero Contini (Roger)




Mi piace Viaggiare… capite ? Mi piace molto Viaggiare; ma forse parreb-be più giusto dire mi è piaciuto molto Viaggiare …
Perché ho viaggiato molto. Ora non più; ora mi sposto Altrove, qui vicino.
Si comincia il Viaggiare sempre così, quasi per gioco: giacchè da qualcosa occorre staccarsi per saperlo fare: la manina si svincola dalla manona e già sei per terra lungo stirato… è lì che si capisce se hai la tempra del Viaggia-tore.
C’è chi resta sdraiato e comincia a piangere:
- “ oddio… mi fa male qui e poi qua e di là e poi vedo il mio sangue rosso lì sul mio ginocchio bianco… ecco…vedete ? spando il mio sangue…”
e c’è chi si dice: - “vabbè … questa volta è andata così … mò ci riprovo…”.
Fondamentale è l’apporto della Mamma … Mamma di Viaggiatore dice:
- “ fatto male ?… siii ? ma dai su su che poi dopo passa… non ci pensa-re…” con occhio attento e fremente il cuore; pur senza tremare .
Sconosco altro modo usato da altre Mamme con altri aspiranti Viaggiato-ri… una sola ne ebbi, di Mamma, dico, e per pochi anni pure… ma mi ave-va già iniziato al Viaggiare. Forse Dio volle che quello fosse il modo giu-sto, non so; ma quando ci perdemmo di vista per sempre sapevo già farlo da solo: si trattava solo di ricercare il modo-dove giusto, chè il come già lo sapevo fare. Basta infatti sapersi rialzare. Parola di Mamma.
Dove sono stato ? In molti luoghi Altrove, credo: nel mondo infame credo non esista posto vasto dove non sia stato… chè quelli cerca di vedere sin da subito il Viaggiatore distratto.
Il luogo Altrove è sempre il posto giusto dove andare… salvo poi ricomin-ciare daccapo con altro Altrove, più esotico e lontano.
Non bastan la salute e due scarpe buone: e ci vuole altro che una canzone per poterlo fare e tuttavia una canzone la devi conoscere se vuoi Viaggiare: ma quella te la canta il cuore, in altro posto non la devi cercare.
Viaggiando vedi cose nuove, vedi animali strani che fanno il loro mestiere, che è quello di viver sani e di campare… e vedi e conosci anche persone che ti paiono nuove ed anche strane se non le guardi negli occhi, chè allora li riconosci… e vedi il bene e vedi anche il male: che son connessi però alle persone e solo in minima parte connessi al Viaggiare in senso lato.
Qualche rischio lo corre nel Viaggiare; come anche a prendere il metrò a Milano, il bus a Roma o la funicolare a Napoli o per comperare le sigaret-te o nel girare per le strade.
Ma a ciò soccorre una scorta di vite nuove adeguata alla tua condizione, che a ciascuno è data nel nascere.
Una vita può passare presto od a lungo durare; ma certo che prima o poi fi-nisce… allora, se è scritto così, ne usi un’altra e un’altra ancora e via ad andare, fino a quando la scorta è finita e ti devi fermare.
Ma in genere poi sei troppo stanco e non ti spiace neppure tanto fermare il tuo Viaggiare..
Qualcuno trova anche altre strade per Viaggiare:
il viaggiatore stanco infatti è così quando si accorge che tutto quel turbinio incessante non servì quasi a nulla se non a muovere le chiappe, solo sposta-re se stesso fisicamente Altrove, non altro, non Viaggiare.
Conobbi un giorno un tale, di penne splendenti : si chiamava Jonathan Li-vingstoon e faceva il gabbiano di professione per campare, così mi insegnò a Viaggiare veramente come solo lui sapeva fare…
Scusate; ma ora devo svanire proprio… devo andare perchè mi chiamano…
Dove? ma per Viaggiare altrove, certo… e dove sennò potrei mai andare ?

 

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