VELCHA
Poesia di Ruggero Contini (Roger) - 1984
Giace Velcha nell'oscuro dromos,
Velcha, strappata ai suoi dolci affetti,
fiore reciso prima di stagione,
strascica il passo sulla trista via
e dall'etrusco affresco
volge indietro il guardo,
verso noi sperduto.
Piange, Velcha, una vita
che non l'ha voluta.
Piange, Velcha, la nostra
che non abbiam vissuto.