Poesia di Francesco Caporale (Ciccio il Bruzio)
Lucevano gli occhi suoi
Più che le stelle a primavera,
Quando l’azzurro del cielo trabocca a sera,e
Punteggiavano l’aere, mobili e sovrani,
Come innumerabili lumi nella sera:
In quei dì i momenti non furono vani, e
L’animo, a quella visione,
Tornò ad essere pagano: nel sogno d’un mattino
Il volto d’una dea m’apparve da lontano.
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