Era tanto tempo fa


Mi aggiravo
Intorno l’alte colonne, mute,
Incredulo e sgomento:

Del sole del Sud
E dell’azzurro mare e della splendente sabbia
All’ondeggiare della fredda nebbia.

Le mura del Palazzo
Chiudevano palpiti e giovanili ebbrezze
Confinati in qualche remoto dell’animo:

In quel luogo Augusto, sol note metalliche
Scandivano il passar dell’ore
Da quelle antelucane e fino a tarda notte.

Nelle grandi aule
Risuonavano non leggende e miti
Ma calcolo infinitesimale ed arte militare;

Gli occhi stanchi E
d il capo chino a meditare
Sulla sapienza antica ,virtů dell’oggi e del domani:

Era tanto tempo fa
Ed entravamo nel tempio di Marte
Con l’idea d’avere l’arme d’Achille in sorte.

Oggi ci siamo incontrati nell’Urbe,
In una dei Castra Praetoria ,
Coi volti dal tempo segnati…ma sempre arditi.
                                   Il Bruzio