Col suono dei violini

Poesia di Francesco Caporale (Ciccio il Bruzio)



Scorrevano
Le agili dita
Sui docili violini

Ed il vibrare dell’aere
Empiva lo spazio quieto,
Dall’effluvio dei suoni affascinato:

Prima era un sussurro
Poi,pian piano,allargando il respiro
Diveniva grande,maestoso;

Tornava quasi a tacere
Nel lieve variare dei toni
Che dava accenti ai diversi suoni:

Apparivano nei cieli
Gabbiani nei voli
A sfiorare l’onde con le grandi ali

Ed i zefiri sereni
Sui verdi prati ondeggiavano
Al primo apparire del sole.

Immobili e sovrani
Intenti erano al prezioso gioco delle mani
E inondavano l’aere col suono dei violini

E..tutti eravamo rapiti
In un’aura diversa dalla quotidiana vita
Ed io rimanevo affascinato dal mirabile tocco delle dita,

Ed in quell’aura,
Come al novellar possente d’un antico mito
L’animo ascendeva alla magia dell’infinito

 

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