Senza catene
Poesia di Francesco Caporale (Ciccio il Bruzio)
Quando esplode l’astro nascente,
Innumerabili raggi s’espandano rapidi,
Tra nuvole cangianti, in un effluvio di colori:
Una fantasia
Di mutevoli forme che vanno,
E vanno dove li porta il vento errabondo,
Sono senza catene né lacrime
Ed errano per l’immensità del cielo…,
Rammento di una primavera d’un aprile ormai lontano.
Rammento di mute preghiere
E di piccoli desii che s’agitavano nell’animo
Come timide ali nell’aere di densi vapori:
Eterna musica
Che ancor giunge al limitar del tempo
Colmo di fiabe e lusinghe.
Il mio cuore, forse,
È rimasto fanciullo
Nel sospiro a lune malinconiche
Con stelle che pulsano
Il loro chiarore sull’acque trasparenti
D’un rio, che scivolano con un lieve sussurro.
Ed intanto
Vedo svanire orme leggere …,
E sono note sospese nel vento senza approdo .
Si! Sono rimasto fanciullo
In un corpo caduco e stanco
Sbriciolato dal tempo che di necessità mai sosta .
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