La pagina personale di

Renzo Romano



Breve premessa: questa sfacciata esibizione di culto della personalità è conseguenza delle reiterate minacce e dei turpi ricatti dell'esecrabile collega e, quel che è più grave, amico Lucio.
I pochi che leggeranno vogliano perdonarmi, mentre i tanti, ai quali il contenuto di questa pagina non potrebbe …. interessare di meno, avranno tutta la mia comprensione.
Sintesi della mia vita (per le conclusioni siete pregati di attendere ancora qualche anno ….)
· 1938 : il 28 ottobre, nella ricorrenza della Marcia su Roma (….) vidi la luce nella Capitale, primogenito di un Tenente di Artiglieria del 13° Reggimento da Campagna della Divisione Granatieri di Sardegna; anch'Egli figlio di un Ufficiale di Artiglieria caduto nel 1918. Al seguito dei miei genitori mi sono dedicato subito al nomadismo militare, saltellando da Torino (Scuola di Guerra) a Savona, Saluzzo, Menton (forze di occupazione in Francia), Roma (SME), Firenze (VII CMT), Milano (Batterie a Cavallo), Roma di nuovo (VIII CMTR). In 18 anni ho cambiato sei volte scuola ed otto volte casa: che spasso!
· 1957 : come sapete, il 28 ottobre sono entrato, insieme a voi, all'Accademia di Modena, luogo di delizie intellettuali e severa educazione. Tra le angherie degli anziani il primo anno e la cura (….) dei cappelloni il secondo, se non fosse stato per le lezioni del Prof. Barbanti-Silva in aula 40 non avrei mai dormito.
· 1959 : l'emozione della stelletta! Alla Scuola di Applicazione di Torino per due anni, nei quali mi sono applicato a tante cose, anche grazie all'appartamentino, bersaglio prediletto delle ispezioni del Capitano Musi, che dividevo con Rolando Mosca Moschini e Gianalfonso D'Avossa. Solo il primo anno però, perché nel secondo ho conosciuto l'altra metà della mia vita, e da allora le mie applicazioni sono state …. unidirezionali.
· 1961 : Tenente di Artiglieria, assegnato in servizio di prima nomina al 132° Reggimento Artiglieria Corazzata della Divisione Ariete in quel di Pordenone. Tra Comina e Meduna-Cellina, tra CAUC e magredi di Vivaro, ho imparato il mestiere del Sottocomandante di Batteria, il più bello che possa toccare ad un artigliere.
· 1963 : tra un tiro ed un'esercitazione (allora si faceva sul serio ed eravamo pronti ad impallinare il primo sovietico che mettesse il naso oltre la soglia di Gorizia, altro che i "soldati di pace" di oggi ….) il 7 dicembre ho trovato il tempo per sposare la mia Marisa, che da allora continua a sopportarmi.
· 1964 : il 27 agosto nasce Nicoletta, biondina meravigliosa, mentre la Scuola di Artiglieria di Bracciano confessa di non poter fare a meno della mia collaborazione, per cui in men che non si dica vengo trasferito all'ombra del Castello Odescalchi.
La prevista pacchia si trasforma però in un incubo quando, saputo della mia provenienza dal rinomato 132° e dell'assistenza (….) avuta per il trasferimento, i miei datori di lavoro mi onorano facendomi frequentare con una assiduità praticamente continuativa Monte Romano, ridente località della Tuscia Romana nonché sede di famigerato poligono dove tutti i dignitari militari di passaggio per Roma sono immancabilmente condotti a vedere i gladiatori che si esercitano a sparacchiare, mucche permettendo.
· Nel 1965, per avere un po' di relax, frequento il 9° corso di Ardimento a Cesano, sotto l'amorevole guida del Capitano Angioni e dei suoi comprensivi Istruttori (Bellini, Vallorani e congrega, tanto per farmi capire da chi ci è passato).
· 1966 : il 19 luglio nasce Roberta, il nostro secondo dolcissimo cucciolo, che cullavo mentre studiavo per la Scuola di Guerra di Civitavecchia, dove sono entrato con il 91° Corso di SM ed il grado di Tenente (era l'epoca in cui noi artiglieri facevamo quasi sei anni da Tenente - i Fanti quattro - per cui si riusciva a terminare i quattro anni di comando e fare il concorso ) assieme a Maurizio Calise e Gianalfonso D'Avossa. Noi tre avevamo i pantaloni corti, visto che ghli altri frequentatori andavano dal 4° al 10° Corso, inclusi Angioni, Buscemi, Andreani ed altre prime donne. A proposito, a fine '66 mi hanno fatto Capitano. Il 22 novembre del '67 ho perso mio Padre.
· 1969 : al termine del Corso Superiore di SM, dopo aver comandato il Gruppo di Armate nell'ultima EQ, sono stato assegnato al 27° Reggimento a. pe. smv. di Udine con l'incarico di Comandante di Batteria. I nuovissimi pezzi semoventi da 175/60, gittata 32 km., si rivelano un mezzo bidone per imprecisione, tanto che poi si è saputo che quando li abbiamo comprati noi l'Esercito Americano li stava già dismettendo: misteri degli approvvigionamenti! Al contrario, la responsabilità del comando è stata un'esperienza piena di soddisfazioni; pensate che in piena stagione di "proletari in divisa" (ve la ricordate?) sono stato volantinato come " … ufficiale fascista particolarmente pericoloso perché anziché far ubbidire il personale con gli ordini lo fa lavorare con la convinzione !".
· 1970 : il 14 ottobre nasce Barbara, il nostro terzo tesoro, il più bel regalo che potesse farci il Friuli!
· 1971 : assegnato allo SM del Cdo Divisione Mantova per l'esperimento di Stato Maggiore: l'incarico di (unico) Ufficiale Addetto alle Operazioni della Grande Unità che doveva fermare l'invasione dei cosacchi nelle convalli del Natisone mi ha fatto scarpinare tutto il settore, dal Mataiur al Collio (insegnandomi anche ad apprezzare la grappa dei montanari quando ci sono dieci gradi sotto zero).
· 1972 : assegnato allo SM Internazionale della NATO a Bruxelles, presso il SITCEN o Centro Situazione. Esperienza professionale impareggiabile per avere un'approfondita conoscenza, da "insider", dell'Organizzazione e del funzionamento dell'Alleanza: in dipendenza diretta dall'Ufficio del Segretario Generale della NATO il Sitcen infatti riceveva, e preparava per la presentazione del mattino al SG, le informazioni pervenute nelle 24 ore dai Paesi dell'Alleanza, oltre a funzionare come unità di crisi in caso di seri rischi alla sicurezza. In questo periodo ho avuto gli alamari, ho messo la barretta di 1° Capitano (…. 12 anni nel grado, di cui due graziati per vantaggi di carriera) e sono stato promosso Maggiore.
Il periodo di Bruxelles è stato anche un grande beneficio per la famiglia: le bambine hanno frequentato la Scuola Europea per quattro anni, hanno imparato francese ed inglese, hanno sperimentato fin da piccole come si vive "all'europea", trovandosi poi a proprio agio nel frequentare corsi post-universitari all'estero.
· 1976 : rientrato in Italia (tra i pianti della famiglia) e assegnato allo SME-II Reparto. Tre anni ricchi di esperienze in Italia e all'estero. Tra le varie attività intelligence, e para, ho svolto per un periodo missioni per il Ministero degli Affari Esteri, quale consigliere degli Ambasciatori italiani in Iran (1978), Zambia, Zaire, Nigeria, Sud Africa e Rhodesia (allora si chiamava così) nel 1979, per pianificare il rientro delle comunità italiane a rischio per rivoluzione. Tornato illeso in Italia, ho dovuto constatare che Venditti aveva ragione: i ladri mi hanno svaligiato casa.
· 1979 : a settembre prendo il comando del 33° gruppo a. smv. "Folgore" a Treviso. Coinvolgimento totale e grande esperienza professionale ed umana. Dipendenza dal Comandante della Divisione ("Ciro il Grande"), Comando di Corpo, responsabilità amministrativa di una caserma con 5 enti e interfaccia con la comunità di Treviso: non ho avuto un attimo di respiro.

· 1980 : a settembre, designato Addetto a Pechino, rientro allo SME-SIOS per il cosiddetto "indottrinamento", tra SISMI, Esteri e corso "total immersion" di sei mesi di lingua cinese (da diventare scemi!).
· 1981 : partenza per la Cina con tutta la famiglia. Esperienza indescrivibile, sotto gli aspetti professionale, culturale, umano e sociale! Un mondo totalmente diverso, ma con alcune sorprendenti affinità con il nostro. Paese comunista, dove però l'individuo riusciva a restare tale grazie ad una pazienza incredibile, derivante da quattromila anni di storia, nonostante la massificazione voluta dal potere centrale.
Una permanenza della quale abbiamo beneficiato tutti quanto ad arricchimento culturale.
Toccante l'interfaccia umano, nel quale era sempre necessario trovare il giusto e reciproco equilibrio tra curiosità e rispetto della privacy dell'interlocutore (devo ammettere che la conoscenza della lingua è stata decisiva).

L'accreditamento secondario in Pakistan mi ha fatto conoscere il mondo islamico e mi ha fatto capire che la civiltà islamica e quella occidentale non potranno mai convivere: l'unica via per l'occidente di evitare in futuro un conflitto violento penso sia quello di sottrarre progressivamente le popolazioni musulmane all'influenza del clero islamico, facendo loro comprendere che laicismo e libertà sono la strada per raggiungere il benessere del mondo occidentale, mentre povertà, disperazione e fanatismo religioso sono il terreno di coltura del terrorismo.
Ma ci vogliono unicità di intenti tra i Paesi dell'Occidente e disponibilità a enormi investimenti, per cui penso anche che questa via sia estremamente difficile da percorrere per un Occidente miope, avaro, diviso e, per quanto riguarda l'Europa, pure pauroso.

· 1984 : rientro in Italia ed assegnazione alla Brigata "Ariete" (in quel periodo chiamata amenamente "Manin") quale Vicecomandante. La sede di Maniago non era proprio un'Ambasciata, ma tuffarsi in pieno nell'addestramento dei corazzati, la specialità nella quale ero nato, è stato entusiasmante, tra Meduna-Cellina, Monteromano e Capo Teulada. Ho perfino volato su un F 16 della base di Aviano!

· 1985 : assegnato allo SMD con l'incarico di Capo Ufficio Politica Militare, alle dipendenze del Capo del III Reparto, un certo Amm. Venturoni, detto Yamamoto per la statura (modesta) e le ambizioni (smisurate). Eccezionale esperienza professionale, per la vastità dell'impegno, il livello dei contatti e la qualità dei temi trattati. Il problema era di trovare il tempo per elaborare tutto quello che si discuteva nelle riunioni in Italia e all'estero!
· 1987 : promosso Generello e trasferito all'Aquila al comando della Brigata "Acqui". Non conoscevo l'Abruzzo né gli abruzzesi: è stato un amore a prima vista, per una regione stupenda e persone solide, affidabili e forti. Inoltre, la dislocazione della Brigata mi ha permesso di conoscere meglio l'Umbria, la splendida Spoleto, e Sora, nel basso Lazio. Ma, soprattutto, questa esperienza mi ha confermato quanto sia importante per l'efficacia dell'azione di comando avere collaboratori diretti leali ed efficienti, perché da solo non puoi vedere tutto.
· 1988 : finito il comando di Brigata sono assegnato all'Ufficio del Segretario Generale (USG) come Capo del III Reparto (Politica degli Armamenti). Quattro anni di lavoro molto interessante, molto coinvolgente e di grande soddisfazione professionale. Molto viaggiare, molto riunire, molto discutere ed elaborare. Non conoscevo la cosiddetta Area tecnico-amministrativa e per me è stato come un completamento della professionalità militare. Direzioni Generali da un lato e Industria degli armamenti dall'altro dovrebbero essere elemento essenziale negli insegnamenti alle Scuole di Stato Maggiore, come la dottrina di impiego e delle operazioni.Il 18 maggio Roberta sposa Stefan Götsch, un bravissimo ragazzo che è anche un brillante fisico. A fine '90 mi danno la seconda stella.
· 1992 : Lascio il posto a Giulio Fraticelli e vado a fare il Vicecomandante del V Corpo d'Armata (chissà, mi sono detto, forse vogliono farmi studiare da Generale a tre stelle …) a Treviso. Sede nella splendida Villa Margherita (mi ricordava quando ci abitava Ciro il Grande, solo che io non mi sentivo così: grandi si nasce …). Costantemente in visita ai Quadri delle unità, in ansia per il futuro, viste le contrazioni dell'Esercito previste dal Modello di Difesa (ne avessero azzeccata una, di previsione…). Ho spiegato loro che comunque, visto quanto era accaduto poco prima con la "Garibaldi", gli unici a spostarsi sarebbero stati Comandante e Bandiera, e non sbagliavo! Un anno passato anche a seguire l'addestramento, fatto con l'intensità e la capacità tipiche del V Corpo. Sono anche riuscito a fare qualche lancio col paracadute. Mica male per l'ego di un vecchietto di 54 anni!
· 1993: su indicazione del Capo di SMD (l'Amm. Venturoni che aveva fatto strada) e benedizione del Capo di SME ( l'ex Tenente dei cappelloni Boni Incisa) ricevo il compito di "istituire una scuola di stato maggiore che fonda, con ottica interforze, i corsi superiori di SM delle tre scuole di guerra di Forza Armata". Consapevole del fatto che finalmente qualcuno si era reso conto delle mie eccezionali doti di cattedratico (….), mi butto a capofitto nell'impresa. Mi faccio consigliare da Bocconi e Luiss, faccio sgomberare da Palazzo Salviati i cinque enti ivi acquartierati, faccio ristrutturare i locali, faccio comprare gli arredi specializzati e gli ausilii didattici, faccio perfino montare un'aula magna da 300 posti con aria condizionata e riscaldamento (meglio del Kossovo … ) in una tendostruttura "temporanea" (così abbiamo detto alle Belle Arti per avere il permesso: è ancora lì) .
Provate ad immaginare da chi ho avuto le maggiori difficoltà?
Bravi! Avete indovinato, proprio dallo SME!
È facile anche capire perché: la graduatoria unica interforze non avrebbe consentito manipolazioni (capito mi hai!…) e la SG di Civitavecchia avrebbe perso immagine e prestigio.
Il 1 settembre 1994 è stato inaugurato il 1° Corso dell'Istituto Superiore di SM Interforze, l'ISSMI, alla presenza del Ministro, del Capo di SMD e degli altri Capi, musica e rinfreschi.
Tre gli elementi di novità: i programmi, basati su discipline prevalentemente "civili", tipo scienza della comunicazione, sociologia, diritto internazionale, istituzioni internazionali, oltre all'impiego interforze e alle altre materie "militari"; veniva dato anche spazio ai frequentatori ("partecipanti", li chiamavamo) perché raccontassero le loro esperienze nelle branche di F.A. dove erano stati impiegati.
Il secondo elemento era il metodo didattico, basato sulla figura del "tutor", un Ten. Col. post comando che guidava un gruppetto interforze/internazionale di 10-12 partecipanti.
Avevamo anche una componente estera pari a circa il 15% degli Ufficiali. Terzo pilastro era il sistema di valutazione, basato su un confronto settimanale tra la valutazione fatta dal tutor e l'autovalutazione, cioè quella fatta dal frequentatore in ciascuna disciplina didattica: i risultati delle due valutazioni erano spesso molto simili (anche se ovviamente era il "voto" del tutor ad avere valore ai fini della "graduatoria"), e ogni frequentatore era così a conoscenza della sua posizione durante l'intero svolgimento del corso, quindi in condizione di "riparare", se voleva e poteva, e comunque senza sorprese finali (capito mi hai! …).
Essendo riuscito a realizzare tra enormi difficoltà quanto mi era stato chesto di fare dallo SMD, sono stato ovviamente punito dallo SME, per cui ho lasciato il servizio a domanda il 13 luglio 1996 (il giorno seguente la chiusura del 2° corso ISSMI), con il grado di "Generale di C.A. dell'ultimo giorno" (come gli Avventisti … ).

Negli ultimi mesi di permanenza in servizio ho avuto l'amarezza di dover notare il comportamento di alcuni (pochi, in verità) colleghi, compreso qualcuno di voi, per i quali ero stato fino allora "carissimo", i quali, avendo percepito che non ero più nella mente degli dei, mi hanno gratificato di indifferenza, quando non di alterigia.
Lo so che sono cose che succedono, ma fanno male lo stesso. Poi il tempo lenisce.
Il 3 luglio è nato Thomas (di Roberta), il mio primo nipotino, che mi ha dato la misura di ciò che veramente conta nella vita!
· 1997 : non ho avuto molto tempo per riposarmi: senza bussare ad alcuna porta (ne vado particolarmente fiero) il 1 gennaio sono stato assunto da una Società multinazionale francese di elettronica professionale per la quale ho lavorato per due anni. L'esperienza è stata interessantissima, stipendio anche, Parigi è meravigliosa, ma ho imparato che per lavorare con i francesi bisogna essere …. Francese!

Il 25 giugno Nicoletta sposa Gianni Minervini, un bravissimo ragazzo, che è anche un brillante ingegnere ed un ex-olimpionico di nuoto.
· 1999 : finito il contratto "francese", sono stato assunto da una società di elettronica professionale italiana quale manager per il business development. Esperienza impegnativa, grandi partnership con società americane.
Ho conosciuto il Texas, ed ho imparato che ogni forma di collaborazione con aziende americane è condizionata dalle rigide regole USA che non consentono alle loro ditte di esportare tecnologie state of the art e di importare materiali per le FF.AA. americane non basati su tecnologie "made in USA", a meno di non istituire una filiale in America, come hanno fatto la Beretta ed altri.
Il 20 aprile nasce Paul (di Roberta) ed il 9 ottobre Simone (di Nico letta), che aumentano il clan dei nipotini!
· 2001 : odissea nello spazio. Alberto Zignani, Segretario Generale della Difesa, mi ha proposto di assumere l'incarico di Presidente dei Direttori Nazionali degli Armamenti dei 19 Paesi europei nei due anni della presidenza di turno italiana del WEAG (Gruppo Euro-Occidentale per gli Armamenti).
Essere di nuovo richiesto dalla Difesa (ancorché con un contratto da civile) ad un livello così elevato ed impegnativo è stata una grossa soddisfazione personale. Il tipo di attività, con un ufficio a Bruxelles ed uno a Roma, uno staff nazionale ed uno internazionale, contatti personali continui con i DNA, 19 Paesi da visitare, due riunioni plenarie dei DNA all'anno, una riunione dei Ministri della Difesa, sempre in movimento, è stata stressante ma molto interessante.
Devo ringraziare la mia piccola banda bassotti se sono arrivato alla fine, sono stati collaboratori eccezionali. L'unico problema è stato dover (per questioni di tempo, non di compatibilità) lasciare il posto (e lo stipendio…) in azienda.
Ho anche imparato che gli europei non andranno mai d'accordo, figurarsi poi collaborare, almeno finché le identità, e gli egoismi, nazionali prevarranno sul sentimento di identità europea.
E questo credo prenderà decenni, se non secoli.
 

Il 19 marzo nasce Marco (di Roberta) ed il 16 agosto nasce Lorenzo (di Nicoletta), il 28.02.2008 è nato Luca (di Barbara); ora i nipotini, tutti maschi, sono 6, e dopo 3 figlie femmine indovinate chi si sta togliendo lo sfizio delle automobiline, dei soldatini, delle pistole e dei trenini?

· 2003: la vita continua. Ho perso mia Madre il 4 aprile.
. Il 30. 06.2006 anche la “piccola” Barbara, valente medico legale, si è sposata. Il 28.02.2008 è nato Luca, un bimbo meraviglioso che ha dato a Marisa ed a me la gioia di avere nuovamente un frugoletto che sgambetta in casa. 2016: con il tempo il frugoletto è cresciuto ed ora mi fa nero alla playstation. La vita è meravigliosa.
Credo proprio che le mie esperienze professionali, militari e non, siano concluse, con qualche piccolo strascico di conferenze, articoli, interviste televisive e collaborazioni a libri. Ora faccio il nonno a tempo pieno.
Penso che sia giunto il momento di fare quello che non ho potuto, forse voluto, fare fino ad ora: vivere la vita della famiglia a tutto campo, dalla consorte alle figlie ai nipoti, essere loro utile e ricevere affetto e stima.
Credetemi, non sapevo quello che perdevo! Forse è un mondo più intimo, almeno rispetto a quello dove ho vissuto nei precedenti 45 anni, ma è il solo mondo che non ti deluderà mai, se hai seminato bene!