Guido Rametta, nato a Bengasi il 23 maggio 1938, era entrato in Accademia assegnato al 2° plotone della 1^ compagnia, (Capitano Claudio Vianello e Ten. Mario Davite).
Guido era un giovane di talento, dal carattere irrequieto e poco incline a sopportare la rigida disciplina che era richiesta agli allievi Ufficiali. Così dette le dimissioni senza terminare il biennio accademico, rientrando a Palermo solo come residenza ma cercando esperienze di vita in lontane terre insieme alla moglie Ester Cerato con la quale si era sposato a Mogadiscio il 24 aprile del 1967.

L'11 novembre 1975 perde la cittadinanza italiana per avere acquisito quella australiana. Nel 1977 lo troviamo come attore nel film che all'epoca ebbe un notevole successo L'ultima onda (The Last Wave) diretto da Peter Weir girato nelle terre degli aborigeni.
Rientrato in Europa per un breve periodo, era rimasto sorpreso dall'immagine che molti europei avevano dell'Australia, come di un Paese arretrato, poco attrattivo come ambiente naturale e con le poche città di un certo rilievo circondate da canguri invadenti.
Così il Rametta decise di far giustizia di tali luoghi comuni e si gettò a capofitto, con la sua famiglia, in una impresa quasi eroica: quella di realizzare un filmato per documentare la realtà di quel grande Paese non solo nella realtà di allora ma con un excursus dalla preistoria ai tempi moderni.

La preparazione del viaggio esplorativo - documentale che si accingeva a fare richiese una preparazione di sedici mesi. Le spese erano elevate ma Guido ebbe l'appoggio di molti sponsor ed ottenne pure un finanziamento pubblico. Per completare il finanziamento dell'impresa vendé il proprio appartamento a Sydney e, lasciato il suo lavoro di direttore sportivo del quotidiano per connazionali "La Fiamma" si dedicò completamente al progetto.
Infine la spedizione (Guido, la moglie Ester e due figli) poté partire con 4 fuori strada a trazione integrale: percorse 45.000 Km su percorsi inusuali e, tra le tante cose scoperte, merita un cenno particolare il rinvenimento vicino ad un villaggio chiamato Cooktown di pitture rupestri aborigene fin allora sconosciute. Ha potuto così produrre sia un film a 16 mm, sia un interessante diario del viaggio, il cui costo si era aggirato sui 60.000 dollari.
Nella mia ricerca del collega, ho poi trovato traccia di una sua permanenza ad Augusta (SR) dove sicuramente è stato nel 2004. Chissà se Guido, imbattendosi nel nostro sito riterrà di ricontattare i vecchi compagni d'arme.
Pierpaolo