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Ho intrapreso la vita delle Armi a 16 anni, da giovanissimo studente del liceo classico presso il collegio, poi Scuola Militare “Nunziatella” di Napoli. Il mio ideale (allora c’erano dei veri ideali!) era quello di servire la Patria in armi in favore degli altri, totalmente, nel modo più coraggioso, a rischio anche della vita.
Qualche volta, pensando già quale poteva essere la fine della mia vita, sognavo di morire all’ombra della Bandiera.
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Abituato all’affetto, all’amore ma anche alla disciplina familiare di quei tempi, da allievo sono riuscito a superare il rigore della vita militare; poi l’Accademia Militare di Modena e così via seguendo.
Ed eccomi col grado di Sottotenente in s.p.e. di Fanteria (la “regina delle battaglie”) a comandare e ad avere la responsabilità di “uomini”, l’arte più nobile ed impegnativa che si possa avere! Ho avuto l’onore di essere anche l’alfiere del 78° Reggimento “Lupi di Toscana” a Firenze.
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Poi per concorso divenivo Tenente in s.p.e. dell’Arma dei Carabinieri; improvvisamente un sogno che si apriva nella mia vita e che mi ha permesso di avere la possibilità di servire il prossimo non solo, eventualmente, in un campo di battaglia ma ogni giorno, momento per momento, senza più
orari né di giorno né di notte in ogni contesto della vita sociale, come si suol dire a 360°, nelle circostanze meno immaginabili, le più difficili (sequestri di persona, efferati omicidi, lotta alla criminalità organizzata, ‘ndrangheta, mafia ecc. …) nell’attività di polizia giudiziaria oltre
che in tutti gli altri settori della società.
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Comandante di plotone e vice comandante di Compagnia al Battaglione; Comandante di Tenenza. Comandante di Compagnie “molto impegnate” Alcamo (TP), Sciacca (AG). Per qualche anno alle dipendenze dell’allora Colonnello Dalla Chiesa, ai tempi degli omicidi “eccellenti”. Comandante del Reparto Operativo del Gruppo di Palermo, comandante del Gruppo Roma III, Capo ufficio O.A.I.O. alla Legione di Bari, comandante dell’Ispettorato cc Banca Italia per le provincie di mezza Italia. Quattro encomi solenni e vari altri riconoscimenti.
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Quante soddisfazioni, quanti sacrifici per me e la mia famiglia!
La mia famiglia
| Fidanzatomi quando comandavo la Compagnia di Alcamo e poi sposatomi con Gilda, una giovane studentessa universitaria in lettere, la mia famiglia si arricchisce via via di Luca e di Patrizia. Mia moglie, dopo avere interrotto per alcuni anni, riprende con coraggio gli studi e si laurea; nasce David. Gilda comincia ad insegnare, pur avendo cura di tre figlioletti. Ancora insegna in “ossequio” alla legge Fornero.
Ora siamo nonni di cinque nipotini e di un’altra in arrivo, da parte di Luca, Ten. Col. della Guardia di Finanza, Patrizia, laureata traduttrice in lingue e David, Capitano dell’Arma, sposati rispetti
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vamente con Pina, Liborio e Fabiola.
Sono tutti bei ricordi quelli passati, anche se con una vita molto “dinamica” e spesso travagliata.
Oggi, grazie anche a Gilda, ho raggiunto il grado più ambito per me, quello di semplice carabiniere di Cristo, che mi auguro duri per tutta la mia vita con l’ausilio della “Mamma Celeste”) la Madonna.
Carissimi antichi colleghi e fratelli, se mi permettete, noi siamo ancora chiamati in questa vita ad essere dei “combattenti” non in qualità di comandanti ma di allievi di Gesù per raggiungere il più grande, assoluto ed ultimo “obiettivo”: la salvezza della nostra anima per l’Eternità, l’ E T E R N I T À, che non finirà mai! Nell’immensità della gloria e dell’amore di Dio.
Fratelli, se ci culliamo solo nella vanità delle effimere cose del mondo andremo, quasi sicuramente, nella disperazione per l’ETERNITÀ. Abbiamo qui una sola vita; non avremo un’altra possibilità!
Perdonatemi, se sono sembrato per alcuni pedante e se sono uscito fuori tema ma, credetemi, ne valeva la pena.
Vi teniamo nel cuore Valerio e Gilda Pirrera
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