Ciao Matteo,
ho appena appreso che anche Tu ci hai lasciato e Tu solo puoi ora conoscere quanto la notizia mi abbia colpito.
Ci eravamo sentiti da poco tempo. Ti avevo chiamato per chiederti di cercare un locale nei pressi di San Benedetto per organizzare una "rimpatriata" fra vecchi compagni di Corso che vivono o trascorrono le ferie su questa parte del versante adriatico: 'da Pescara a Fano' ti avevo detto. Come al solito ci avevi scherzato sopra e, con la Tua 'verve' napoletana, lo avevi subito battezzato il "mini raduno di mezza estate", ma, come sempre, la Tua disponibilità era stata totale.
Dovevamo risentirci ai primi di agosto ma non mi hai chiamato ed io non avuto il tempo di farlo perché ero impegnato con una mostra.
Poi mi è arrivata, tramite il 'forum' del corso, la tremenda notizia.
Quanto non avrei voluto essere stato pigro ed aver fatto invece quella telefonata….!
Ora una serie di ricordi si accavallano nella mia mente.
Ti rivedo a Torino quando, unitamente a Dauro, eri sollecito nel far sparire qualche posto a tavola, sedia compresa, per coprire un collega che di sabato o domenica sera preferiva stare con la ragazza piuttosto che venire a cena, oppure quando, durante lo studio libero per gli esami finali del secondo anno, Tu che notoriamente avevi un sonno così pesante che, quando dormivi, non Ti svegliavano neppure le cannonate, per essere pronto al mio arrivo ed evitare il bonario rimbrotto, mettevi fino a quattro sveglie fra due piatti per amplificarne il suono.
Poi, cresciuti, eravamo ormai Maggiori, ci incontrammo di nuovo nell'area Contursi Terme - Persano, per frequentare quella farsa che fu il 1° Corso per Vice Comandanti di battaglione meccanizzato. Anche in quella occasione fosti il protagonista principale che ci tenne bonariamente impegnati…con frizzi e lazzi, e ci aiutasti a trascorrere le ore di quei giorni che….più tediosi non potevano essere.
Altri anni trascorsero privi di contatti - Tu orbitavi nell'ambito delle Scuole nella zona di Ascoli - ma ci ritrovammo ancora una volta alla frontiera orientale.
Comandavi il 76° btg.mec."Napoli" ed io, che ero al Comando della Divisione "Mantova", appena potevo mi inventavo qualcosa per venire a respirare la tua "aria operativa" portandoti sempre, come amavi simpaticamente sottolineare, solo ispezioni o allarmi.
Anche dopo questa esperienza "ognuno per la sua strada": Tu di nuovo nell'area ascolana ed io nell'ambito della B.par."Folgore". Ma il fato aveva ancora in serbo per noi nuovi incontri: da pensionato entrasti a far parte, da S.Benedetto del Tronto, del Gruppo ANUPSA di Chieti - Pescara - Teramo di cui anch'io faccio parte e così aggiornammo di nuovo i nostri ricordi.
Avevamo fatto molti progetti, ne parlavamo ormai da qualche tempo, su questa cena che ci avrebbe offerto ancora una volta la possibilità di trascorrere qualche ora assieme unitamente ad altri vecchi fraterni compagni di Corso. Ma….
Questa volta il fato aveva fatto altri progetti. Aveva previsto che Tu tornassi ad abbracciare la Tua cara metà che Ti aveva preceduto lasciandoti quel vuoto che non sei mai riuscito a colmare, e …..così è stato!
Ed ora la Tua partenza ha lasciato un grande vuoto fra gli amici di sempre!
Sei andato a raggiungere quelli che, per dirla con Giorgio de Benedictis, hanno riformato quasi una Compagnia del 14° lassù e vivono in quella casa ove il Buon Dio, sulla porta, ha posto, a brillare per l'eternità, la Sua stella più luminosa così che noi da quaggiù la si possa vedere e, vedendola, pensare a Voi carissimi Matteo, Nicola, Nic, Mario, Vanni, Armando, e….tutti gli altri.
Ciao Matteo, anzi, arrivederci!
Ed ecco un simpatico ricordo di Matteo pubblicato nel giornalino di fine corso degli allievi ufficiali di complemente di Ascoli Piceno (periodo dal 10 luglio al 10 dicembre 1970).
|
|
|
|
|
|
|
AL COMANDANTE DELLA 3^ COMPAGNIA
Alto,aitante, sempre in forma sia nel marciare che nel punire o premiare, dalla battuta pronta e pungente, dall’aspetto spesso imbronciato e lo sguardo nascosto da lenti affumicate: questo il nostro “Zi’ Matteo” o, per meglio dire, il Cap. Matteo Palumbo, comandante la 3^ Compagnia.
Chi non ha tremato una volta dinanzi a lui alzi la mano. Chi non l’ha invidiato quando, fresco e riposato, con le sue lunghe falcate ci precedeva nelle torride giornate di quest’estate ascolana verso un Fosso di Bretta o una casa Zannoni, scagli la prima pietra. Chi non si è compiaciuto per una sua lode si faccia avanti.
Odiato ed amato è sempre stato per noi uno sprone continuo, un esempio costante, una meta daraggiungere.
Ora che non siamo più i “seminaristi” che arrivaarono qui il 10 luglo, ora che ce ne andiamo, desideriamo porgergli il nostro saluto.
Crediamo e speriamo di non averlo deluso.
Ce ne andiamo da Ascoli e dalla Scuola AUC, ma ritorneremo spesso cpn il pensiero al “nostro” Zi’ Matteo, al comandante della “nostra” 3^ .
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Il mio album fotografico fatto con i vostri ricordi