17 ÷ 20 ottobre 2019 - Il Sessantennale della Stelletta
La omelia di don Diego Maritano, cappellano della Scuola di Applicazione

Le stellette militari o pentalfa sono un tipico ornamento utilizzato sulle divise delle forze armate italiane.
1. Storia: Le stellette a cinque punte sul bavero delle uniformi dell'Esercito Italiano furono previste per la prima volta per gli ufficiali di fanteria nel 1871 e furono estese a tutto il personale militare italiano con regio decreto nº 571 del 13 dicembre 1871 a firma del ministro Cesare Ricotti-Magnani.
Da questa data le stellette divennero il segno distintivo del militare italiano in attività di servizio, di qualsiasi grado, arma e corpo.
Le stellette militari richiamano il più antico simbolo patrio italiano: la Stella d'Italia. Da un punto di vista allegorico, la Stella d'Italia rappresenta metaforicamente il fulgido destino dell'Italia. Il suo valore unificatore è pari a quello della bandiera tricolore italiana.
Nel 1947 la Stella d'Italia è stata inserita al centro dell'emblema della Repubblica Italiana, che è stato disegnato da Paolo Paschetto e che è il simbolo iconico identificativo dello Stato italiano. La simbologia che vede associare una stella all'Italia nacque nell'antica Grecia e trasse origine dall'abbinamento di Venere, come stella della sera, con l'occidente e quindi con la penisola italiana, una delle cui denominazioni era Esperia, ovvero "terra di Espero, l'astro della Sera consacrato a Venere".
Giosuè Carducci, alla Stella d'Italia, dedicò i famosi versi del componimento Scoglio di Quarto, scritto nel 1877 e facente parte dell'opera le Odi barbare:

«[...] E tu ridevi, stella di Venere,
stella d'Italia, stella di Cesare:
non mai primavera più sacra
d'animi italici illuminasti [...]»
(Giosuè Carducci, Scoglio di Quarto)

2. Significato esistenziale • Sei la mia stella: il mio amore, mi fai illuminare il cuore e mi fai accendere il sorriso
• Star: super, top, (moda, tv, sport)
• Desiderio: de siderum, rimando ai valori alti, trascendenti e imperituri (per Kant sono due le realtà che portano a Dio: «Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me».)
Le stellette ricordano a tutti gli uomini e le donne in divisa, che hanno lasciato la loro casa d’origine per rispondere a una chiamata e portare avanti una missione a servizio della Patria e dei cittadini.
È proprio vero: non si può fare un lavoro come il militare senza passione! E, in un tempo come il nostro, in cui la disillusione sembra avvolgere il presente e il futuro, soprattutto per le nuove generazioni, è preziosa la testimonianza di chi infonde la propria passione in un impegno che dona senso alla vita.
La passione che voi cari ufficiali avete vissuto e testimoniato non è semplicemente un desiderio da realizzare ma molto di più: chiede disponibilità, disciplina, dedizione, addestramento.
Mi piace citare un versetto del libro di Daniele che vorrei dedicare ai nostri soldati caduti e ai vostri compagni di corso che sono in cielo: «Coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre» (Dn 12,1-3).
Ora risplendete come stelle nel cielo, cari caduti, perché la passione da voi vissuta per la patria non era fine a se stessa, né diretta a soddisfare voi stessi ma era una passione che faceva luce agli altri, una passione per gli altri.
E una tale passione, alla luce della Parola di Dio e dell’esperienza di fede, ha un nome: «compassione». Sì. Passione e compassione! Un binomio importante per penetrare il significato della vita di un soldato. Un binomio che è ricordo e testamento per le nuove generazioni.
Un binomio necessario a comprendere il senso della vita militare e il suo essere oggi a servizio del bene, della giustizia e della pace.
S. Bernardo paragona la nostra vita presente come una traversata da una sponda all’altra in un mare tempestoso sul quale brilla Maria, stella del mare. È un mare in cui si è sempre a contatto con le onde, e talvolta violente, delle tentazioni. Per giungere al porto della salvezza, e cioè al cielo, durante questa pericolosa traversata l’uomo ha bisogno di essere sorretto dal luminoso esempio di Maria e dal suo aiuto. Se non vi fosse questa luce e questo sostegno il naufragio sarebbe sicuro.
O quisquis te intelligis in huius saeculi profluvio magis inter procellas et tempestates fluctuare, quam per terram ambulare ne avertas oculos a fulgore huius sideris, si non vis obrui procellis.
Si insurgant venti tentationum, si incurras scopulos tribulationum, respice stellam, voca Mariam.
Si iactaris superbiae undis si ambitionis, si detractionis, si aemulationis respice stellam, voca Mariam.
Si iracundia, aut avaritia aut carnis illecebra naviculam concusserint mentis, respice stellam, voca Mariam.
Si criminum immanitate turbatus, conscientiae foeditate confusus, iudicii horrore perterritus, barathro incipias absorberi tristitiae desperationis abysso cogita Mariam.
In periculis, in angustiis, in rebus dubiis Mariam cogita, Mariam invoca.
Ipsam sequens non devias, Ipsam rogans non desperas.
Ipsam cogitans, non erras. Ipsa tenente, non corruis, Ipsa protegente, non metuis, Ipsa duce, non fatigaris, Ipsa propitia, pervenis.
San Bernardo di Chiaravalle

Tu che capisci come in questo scorrere del tempo siamo come naufraghi sbattuti tra tempeste e marosi piuttosto che gente che cammina sulla terra solida Non distogliere lo sguardo da questa stella, se non vuoi essere travolto dalle tempeste.
Se insorgeranno i venti delle tentazioni se incorrerai negli scogli delle tribulazioni Guarda la stella invoca Maria.
Se sarai sbattuto dalle onde della superbia, E dell'ambizione, della detrazione, della rivalità aspra Guarda la stella, invoca Maria.
Se l'iracondia, o l'avarizia, o il desiderio disordinato avranno sconquassato la navicella della tua mente, Guarda la stella, invoca Maria.
Se turbato dalla grandezza dei tuoi delitti confuso dalla coscienza del tuo grande errore atterrito dal terrore del giudizio divino Incomincerai ad essere inghiottito nel baratro della tristezza E nell'abisso della disperazione pensa a Maria.
Nei pericoli, nelle angustie, nelle cose dubbie Pensa a Maria, invoca Maria.
Seguendo Lei, non sbagli strada Pregando Lei, non sarai disperato.
Pensando Lei, non cadi in errore Se Lei ti tiene, non cadrai Se Lei ti protegge, non avrai paura Se Lei ti guida, non ti stancherai Se Lei ti è propizia, giungerai alla meta.