La
pagina personale di
Antonino (Ninuzzo) Mozzicato
Prima di tutto un grazie di cuore a Lucio per quello che ha fatto, sta facendo e farà per il 14° Corso dell'Accademia Militare.
Che dire della mia vita?
Agli esami di Maturità Classica mi hanno rimandato in matematica, eppure ho vinto il concorso per entrare all'Accademia Militare e superato dignitosamente tutto il ciclo formativo dei quattro anni.
Da buon siciliano (area siracusana) non ho mai visto la neve e la prima volta che ho messo gli sci, fu a Bardonecchia, mi sono fracassato un ginocchio, qualcuno però ha scritto che ero "tendenzialinente portato allo sci" ed allora mi mandarono in Artiglieria da Montagna, a Strigno, in Val Sugana (figuriamoci se avessi fatto un centinaio di metri senza cadere dove mi avrebbero mandato, sul Monte Bianco).
Si dice che il primo Amore non si sposa mai ed io, invece, l'ho sposato e siamo ancora insieme dopo 38 anni; abbiamo fatto tre "figliuoli", i quali, sballottati per tutta l'Italia, non hanno perso la bussola.
E questo grazie a lui, primo Amore, od a lei, moglie, che, rinunciando ad ogni propria aspirazione, li ha seguiti con tanta sensibilità.
Ho fatto per circa 30 anni il paracadutista, mi hanno mandato per più di tre anni in Marina, a comandare il Nucleo Osservazione Tiro Navale Contro Costa a Taranto, mi hanno fatto fare il Vice Comandante di una Brigata di Cavalleria, la Pozzuolo del Friuli, (che bel periodo militare è stato quello), ho comandato una Brigata Meccanizzata, la "Brescia" a Brescia e due Scuole, N.B.C. a Roma e di Artiglieria a Bracciano.
Insomma, non mi hanno mai fatto annoiare.
Le cose belle, oltre quelle dette: sono state tante, ne cito solo due: l'arrivo di due nipotine che adesso hanno raggiunto l'età di tredici e dieci anni e vedere in uniforme il Tenente Roberto MOZZICATO.
Le cose brutte: poche per fortuna e non mi va di palarne.
Le cose sconvolgenti: il Vajont e la Meloria.
Persone da ricordare, tre (non ci sono più, purtroppo): Angelo FANFANI, Raffaele MARCONI e Silvio di NAPOLI.
Sintesi: io e la mia famiglia abbiamo fatto molti sacrifici, in gran parte, però, sono stati ripagati.
E come diceva un mio superiore i conti bisogna farli alla fine e per me, alla fine, sostanzialmente, tornano.
Portare il Kepì, la vecchia Bustina, il Cappello Alpino, il Basco Grigio Verde della Brigata Paracadutisti, il Basco Rosso, il Basco Nero, tanti tipi di Mostrine e gli Alamari, è stato per me sempre motivo di grande orgoglio.
Un grazie di cuore a tutti quelli, superiori, colleghi e collaboratori che mi hanno compreso e mi sono stati vicini.
A coloro che, invece, per qualche motivo, non sono "piaciuto", beh!!, me ne dispiace. Nella vecchiaia mi diletto a svolgere volontariato nell'ambito sanitario, a collaborare con qualche Associazione d'Arma ed ad illustrare fatti storici di rilievo della Seconda Guerra Mondiale ai ragazzi delle scuole Medie e Medie Superiori in seno alle attività dell'Associazione ''Eserciti e Popoli".
Basta così. A tutti i colleghi di Corso ed ai loro cari, giungano i miei più fervidi voti augurali.