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Mentre mi avviavo alla conclusione della mia permanenza a Torino, mi accade, come per incanto e per una stranissima coincidenza, di incontrare una meravigliosa e splendida creatura (almeno per me) semplice, intelligente, di buone maniere e di gentile aspetto: Marisa, colei che è poi diventata la mia amatissima sposa.
Era il 6 maggio 1961: per come è avvenuto l'incontro, credo che i rispettivi Angeli custodi avessero da tempo pianificato tutto. “Purtroppo” mia moglie è ancora in servizio, e dico purtroppo perché in caso di sua quiescenza avremmo molta più disponibilità di tempo per noi e per gli amici e l’opportunità di goderci appieno le casette che abbiamo in montagna, o meglio in collina, in Friuli, e al mare, quasi ovviamente in Sicilia. Conclusa la parentesi torinese e guadagnate sul campo le ambite Fiamme Cremisi, entro a far parte del "Grande ottavo" in Pordenone. Dopo il grado di Capitano, periodi di comando e frequenza di corsi vari, finalmente mi decido a sposare la paziente e sempre amata Marisa. Nascono, nel tempo, tre splendide creature: Pierpaolo, Alessandro, Elisabetta. Il primogenito, a cinque anni, ritorna tra gli angioletti; gli altri due figli, conclusi gli studi e sposatisi, ci regalano quattro meravigliosi nipotini: Eleonora, Marco, Giovanni e Paolo. Il nastro del filmato continua a dare immagini e compaiono i periodi di Comando del 6° Battaglione Bersaglieri "Palestro" e del Distretto Militare principale di Torino. |
A fine percorso: la permanenza in Roma presso il Ministero della Difesa.
Il film si avvia alla fine: saluto le Bandiere, deposito lo zaino, ringuaino la sciabola e rientro, accolto a braccia aperte, nella mia famiglia, dopo aver ringraziato, riconoscente, l'Amministrazione militare per quanto mi ha dato ed insegnato. Ho percorso la mia strada, sempre nel pieno e convinto rispetto delle regole; ho conosciuto ed apprezzato moltissime persone, mi sono fatto buoni amici, ho dato tutto quello che professionalmente, fisicamente ed intellettualmente, potevo dare, supportato e sostenuto dal senso del dovere e dai consigli della mia adorabile sposa alla quale devo moltissimo e che da poco più di un anno ha raggiunto Pierpaolo, lasciandomi un vuoto notevole. Conclusi i ricordi, il nonno Antonio lascia la comoda panca e riprende la corsa, memore del motto del suo valoroso Battaglione "...e vincere bisogna!" contro le avversità e tutto ciò che tenta di offuscare mente e cuore. Concluso il mio "excursus vitae", invio un affettuoso e riconoscente, fraterno saluto ed abbraccio ai colleghi amici del 14° Corso, con un particolare ricordo ed una preghiera rivolti a chi "è andato avanti". Un sentito grazie ai miei istruttori ed ai miei Comandanti che, a diversi livelli ed ognuno col proprio ruolo, hanno contribuito alla mia formazione. Credo, e ne sono certo, che da Lassù vi stia salutando anche la mia Marisa, sempre presente, finché è stata in vita, ai nostri splendidi incontri. |
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