Il mercenario

Racconto di Ruggero Contini (Roger)




Oggi parla la Morte, quindi lasciatela parlare e statevi accorti nel parlare.

“Lo chiamano delirio di onnipotenza lo chiamano e quando li prende prima o poi sarò chiamata io da un altro preso nel tuo stesso stato.
Furono convocati da un pecoraio cretino vestito da comandante cretino-soldato, gli ordini furono brevi ed essenziali da qui a lì (un due palmi sul 25.000) non si poteva passare. Punto e basta: kaputt per tutti.
Di essenziale c’era da sapere che il tratto era erta sponda su un fiume e che c’erano tre ponti, quindi dato che erano in tre due li fecero saltare e mentre due pattugliavano giorno e notte lungo la sponda a Rotner venne dato il terzo ponte da guardare.
C’erano case vuote alla testata e Rotner si mise a alacremente a fare il nido suo e dei compagni e depose le sue uova ed aprì aperture e passaggi dove poteva.
Vennero dopo tre giorni a cercarlo e fu una vera strage : -non devono passare- gli era stato detto e da lì non passò nessuno. Tentarono la notte e con l’astuzia ma nel visore a illuminazione stellare essi parevan fari e neppure quelli passarono. Rotner fu preso da onnipotenza assoluta e si sposò con me e fù marito e amante geloso ed esigente… e ci furono molte altre persone morte a testimoniar la cosa… e è un
Poi per due mesi niente… e venne il sole, finalmente. Una domenica mattina la chiesetta alle sue spalle aprì le porte mentre le campane suonarono per la Messa Santa ed era Pasqua… sul ponte venne con passo esitante e distratto una bambina chiara di pelle e bionda nei capelli, con una capretta al fianco libera e ruzzante ed il fazzolettone bianco in mano con le cocche annodate. La capretta si avventurò sul ponte… la bimba stette a guardare e poi, passo dopo passo, la seguì, quasi a volerla chiamare. Arrivata alla metà del ponte Rotner fece ciò che doveva fare e la testa della capretta fece saltare.
La bambina voltò le spalle e tornò indietro per tre passi… poi si fermò improvvisamente, si girò ancora e tornò indietro alzando appena appena il fazzolettone bianco chiuso con le cocche…le braccine aperte quasi a voler volare … alle sue spalle eruppero altri spari esitanti che la cercarono facendo sprizzar sassi via dalle spallette del ponte…
Rotner la osservava dal giardino attraverso lo sniper con l’ occhio rosso… e vide affacciarsi alla camicina una piccola croce d’oro da bambina che sobbalzava qua e la mentre ormai correva disperata verso la sua sponda…inseguita da radi e distratti vesponi ronzanti del fuoco nemico … i suoi capelli biondi ondeggiavano nel veloce passo affannoso… La bambina raggiunse la sponda ed il giardino e vide Rotner e con un sorriso lieve gli gettò fra le gambe il fazzolettone con le cocche, scoccandogli un bacino con la manina libera alla bocca affannata e ridente.
Li trovarono così, i suoi compagni, dato ch’erano vicini, tutti e due squarciati dalla bomba e Rotner vivo ancora con gli occhi chiari da bambino che invocava la sua mamma…con l’ultimo respiro rantolante che io raccolsi…
Dal ponte non fecero passare più nessuno anzi, furono razzi e mortai e cannonate a distruggerlo ed ora c’è un buco con le braccia troncate sopra il fiume.
Un Cristo con le braccia aperte senza Corpo ne Croce.
Rotner lasciò un biglietto con tre nomi ed un numero di conto, ed il suo nome venne dato a un altro che passava di lì per caso… chè la Legione scorre come un fiume e non si può fermare, dove muore rinasce …e poi si presentò al suo Dio a render il suo personale di conto. Quando venne chiamato Anubi gli chiese il cuore e fù pesato e Nut disse che il conto tornava con la piuma lieve posata sull’altro piatto e quindi gli fù permesso di attraversare il ponte fra mare e cielo gettato … e lì lui e la bambina si ritrovarono… il resto è ormai leggenda, mi pare … Rotner è il gigante grande come un monte e la bambina è fresca e lieve come neve. Ora vi lascio, altrove devo andare…” e e i non è un giorno normale oggi morte quindi lasciatela parlare e state accorti nel parlare lo chiamano delirio di potenza lo chiamano e quando li prende prima o poi sarò chiamata io da un altro preso nel suo stesso stato uno convocati da un pecoraio cretino vestito da comandante cretino soldato di ordini furono furono brevi ed essenziali da qui ogni 12 e sul 25.000 non si poteva passare. È basta

Per tutti di essenziale c'era da sapere che il tratto era erta sponda su un fiume e che c'erano tre ponti quindi dato che non è 32 li fecero saltare e mentre due pattugliavano di una notte lungo la sponda a ottener venne dato il terzo. Da guardare c'erano case vuote alla testata e la nera si mise a alacremente a fare il nido suo e dei compagni e depose le sue uova ed aprì aperture in e passaggi dove poteva vennero dopo tre giorni a cercarlo e fu una vera strage non devono passare delle stato detto e dell'uno passò nessuno tentarono la notte e con l'astuzia ma nel visore illuminazione stellare essi parevano fare e neppure quelli passarono erano nera fu preso da un senso di onnipotenza assoluta e si sposò con me la morte e fu marito e amante geloso ed esigente e si vogliono molte altre persone morte a testimoniarla cosa poi per due mesi niente è la versione finalmente una domenica mattina la chiesetta alle sue spalle per le porte mentre le campane suonarono per la messa Santa ed è la Pasqua sul ponte venne con passo esitante distratto una bambina chiara di pelle bionda nei capelli con una capretta al fianco libera e un Santa ed il fazzolettone bianco in mano con le cocche annodate da capretta si evince avventurò sul ponte da vi mettete guardare poi passo dopo passo la seguì quasi volerla chiamare arrivata alla metà del ponte rotto nel fece ciò che doveva fare e la testa della capretta fece saltare la bambina voltò le spalle torna indietro per tre passi poi si fermò improvvisamente si girò ancora torna indietro alzando appena appena il fazzolettone bianco chiuso con le cocche le braccine aperte quasi voler volare alle sue spalle non per altri spari esitanti che la cercarono facendo sprizzar sassi via dalle spallette del ponte rotto nel laser la osservava dal giardino attraverso normale per con l'occhio rosso e vide affacciarsi alle camicina una piccola croce d'oro da bambina che sobbalzava quella mentre ormai correva disperata verso la sua sponda inseguita da radi distratti vescovi ronzanti del fuoco nemico i suoi capelli biondi ondeggiavano nel veloce passo affannoso da bambina raggiunse la sponda di giardino e vide la nera e con un sorriso lieve gli gettò fra le gambe il fazzolettone con le cocche scoccandogli un bacino con la manina libera alla bocca affannata e ridente e trovarono così i suoi compagni dato che erano vicini tutti e due squarciati dalla bomba era nel vivo ancora con gli occhi chiari da bambino che invocava la mamma con l'ultimo respiro rantolante che io raccolsi io la morte dal ponte non fecero passare più nessuno anzi furono razzi e mortai e cannonate a distruggerlo ed ora c'è un buco con le braccia troncate sopra il fiume un Cristo con le braccia aperte senza corpo ne croce rotto nel lasciò un biglietto con tre nomi ed un numero di conto e il suo nome venne dato d'un altro che passava di lì per caso perché la legione scorre come un fiume non si può fermare dove muore rinasce e poi si presentò al suo Dio a render il suo personale di conto quando venne chiamato nubili chiese il cuore e fu pesato e molto disse che il conto tornava con la piuma lieve posata sull'altro piatto e quindi gli fu permesso di attraversare il conto fra mare e cielo gettato in 12 La bambina si ritrovarono in rete ormai leggenda mi pare all'opera e il gigante grande come un monte e la bambina è fresca lieve come neve ora vi lascio la morte deve andare