Le note della Quarta Sezione

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La radio, Marconi, ha un giorno inventato
ma D'Andria Nicola non era ancor nato.
"Sinossi" egli dice "che cose banali!"
Io leggo soltanto romanzi e giornali.
È un "piccol" fusto in verità
ma la colpa è di papà
che da quando egli è nato
troppo poco l'ha innaffiato (Guerrieri).
Contro il GIAMBA un tuo dir non ha valore
se in gioco la potenza è del motore,
egli può dimostrarti e tiene duro
che il cavallo è un multiplo del mulo (Giambartolomei).
Arduo è più con parole che con schizzi
presentar l'ex allievo di Capizzi.
Belin! È proprio inutil che mi ci provi
a presentar questo "Terrun di Novi" (Goggi).
Roseo è il faccino di questo bimbetto
che non può viver senza l'Ovetto
sapete ov'ei va alle tre di ogni dì?
guardate il suo nome Guidoni.... P.P. (Guidoni).
Fra tutte le cose che stanno nel mondo
nessuna va bene: "Il cerchio è rotondo"
Per lui non è vero, deve essere quadrato!
così va dicendo da quando egli è nato (Gussoni).
Quella parte che sta sotto il fianco
ingrossava col passar dei vari dì,
il motivo è che Nino era stanco
per qualunque valore di "t" (Guzzardi).
Si vanta di esser bello e intelligente
al suo confronto ogn'altro non val niente,
suonando o il violino suo tzigano
incanta il Tenente e il Capitano (Iaione).
A noi tutti è palese
che somiglia ad un vero malese.
Se voi gli fate dire "le terre"
vi getta addosso una turba di erre (Manco).
Sette uno dal metlo in qua
sono lalgo la metà
quattlo, quattlo cinque tle
non dir elle se non c'è.
Altigliele del baffo io son
non glanate ma spalo HONEST JOHN… (Leonardi).
Ecco un tipo disperato
che dal fumo è ossessionato
se la cicca non gli danno
è per lui grave malanno
va a finir che, cosa gaia,
sposerà 'na tabaccaia (Lo Marco).
Noi tenevamo un giorno con diletto (?!)
lo fucil nostro ritto avanti al petto,
tutti, meno uno che l'avea rovescio
un Tenente ch'adocchiava di sghimbescio,
proruppe scandendo ben le lettere:
"Eh! Eh! Eh! E chi poteva essere?" (Manferlotti).
Arriva da lungi, dal cielo guidato
da limpida stella che il cuor gli ha toccato,
Marchese, la stella che in cuore gli sta
insieme a noi tutti più fulgida avrà.
Le mosse plateali e il corpo piccino
tutti lo chiaman il bel Renatino
ma mentre Rascel amò il granatiere
ei sarà, tutt'al più un bersagliere (Mazzone).
Se a fianco a Mazzucca barili mettete,
è certo e sicuro che lo perderete,
ma mentre da botti si spilla un buon vino
da questo barile si spilla un alpino (Mazzucca).
Sognavo errar perduto nel Dakota
quando puntando gli occhi al picco "Lache "
vidi alzarsi un fumo a mo' di rota
e i giorni miei finir tra i fieri "Apache".
Ma era in cifra un segnal rassicurante:
"Moll23hi Sl4 Mola 3H5 San Molaschi Ssante!" (Molaschi).
Fra fanti e artiglieri è Mosca conteso
ma ancora il destino lo lascia in sospeso.
Son fante? Artigliere? Ancora non so
Le palle, a lanciarle, son buono però.
Allor volsi lo sguardo un poco avanti
e scorsi il gran pompier sulle sinosse
e noi chiedemmo a lui: "che cosa canti?"
e dalla bocca sua un turbo nacque
ripetendo a memoria ciò che lesse
neppur gli error di stampa egli ci tacque (Mongelli).
Francesco, di Venere scudiero,
più volte è caduto dal destriero
ma con la briglia nella mano stretta
anche a cavallo disse: "damme 'na sigaretta" (Mucci).
Non so qual uomo mai, né in quale anno
disse: "chi dice donna, dice danno"
ma so che un cappellone al mio cospetto
disse che il danno suo era un "Ometto" (Ometto).
A tavola imperi, ci domini tutti,
un mio conoscente direbbe "t'abbuffi "
le ossa spolpate di quattro compagni
dall'Ade protestano "abbasso i Ciragni" (Paganucci).
Io sono Petrarca, Petrarca Pierino
son alto, son fusto, son forte e carino,
raggiungo pensate, un metro e ventotto
ma ahimé, pur Guerrieri, io guardo di sotto.
È forse dell'uomo la scimmia parente?
È questo il dilemma che tutti ci prende
ma il bello è, signori, che Piazza il tranquillo
discende di certo da qualche mandrillo.
È forse per l'acqua bevuta in piscina
o forse fu il plinto con la cavallina?
Maestà Mario Rossi, sovran dei fagioli
salami, prosciutti, salcicce e ravioli.
Alpino vuol essere codesto istruttore
le vette violare da buon scalatore,
gustare, a Rossini, gli piace il buon vino
ma al primo bicchiere svanisce l'alpino.
Al mondo nessuno ancora c'è stato
che preso un cerchietto ne fece un quadrato.
Vincenzo Rossitto, pompier piccoletto,
prendendo una sfera ne fece un cubetto.
Discese da Butrio col suo carrettino,
Luciano Rovatti dal ghigno mastino.
Ei vive pensando ad un mondo lontano,
per questo a noi tutti ci sembra un po' strano
Dal sen di Afrodite è certo sbocciato
e a tresche amorose fu poi destinato
di tutti i viveur fu predecessore,
a voi, Sabatino, il grande amatore.
Nell'antro infuocato il dente argentato
per Pucci Schillaci, Vulcano ha forgiato;
quest'uomo selvaggio dall'orrido dente
di quale scimmione sarà discendente?
Quest'uomo assai lungo di clava munito
di latte di lupa si è certo nutrito;
la lupa a sua volta, e questo è il più bello
origini ebbe da un tenero agnello. (Spinella)
"Son bello, son forte" ripete ogni giorno
"le donne mi vogliono, le ho sempre d'attorno".
Così Franco Stella s'è certo convinto
d'avere d'Adone la fama ormai vinto.
Lungo assai, dinoccolato,
aria stanca e trasandato
Tarsia, vedi, ad ogni istante,
a dir le tue virtù basta il sembiante.
Di gran tiratore la fama l'ornava
di ogni vittoria le glorie vantava,
ma un giorno alle gare si seppe, mistero,
che Tornar Arturo avea fatto zero.
Tra tutti i regali che il ciel ci dà
costui predilige l'elettricità;
è Bruno Zarattini che qui sta pensando
a come un colombo trasmetta, volando
Parente di Giotto da parte paterna,
del Gran Raffaello da quella materna
è Zaro Gianfranco, che non per pazzia
firmato ha l'ingaggio con la fureria.
Quest'angelo biondo, col fiore di prato,
dal volto giocondo e il capo pelato
è il nostro Zenari dall'aria virtuosa,
ma guai se talvolta ha da dire qualcosa.

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