C’era la lucerna
Con l’acre odore dei fumi delle cere, che
Sulle pareti moveva l’ombre, nelle lunghe sere,e
Lo scrocchiare
Delle foglie di granturco e miglio
Che componevano l’incerto e rustico giaciglio.
Di là ,dalla finestra ero intento
Al fioco brillar di lucciole, ed
Al monotono gracidare delle rane.
Intanto seguivo
Il variare, continuo, dell’ombre mute:
Rammento, di quelle sere lontane, questo frammento,
Quando,
Con le palpebre che il sonno coglie
S’addormentavano con me e stanche, anche le foglie.
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