Con il capo il Kepė
poesia di Francesco Caporale (Ciccio il Bruzio)

Era soldato
Allievo cadetto
Con il capo il Kepė,

Non era scafato
Qualche parente graduato
Con tanti quasi sempre incazzato.

Allievo! presente
Scatti non dorma, di qua
E..puntualmente andava di lā;

Lo scelto, il tenente e il capitano
Sempre, erano all'erta per qualche colpo di mano,
Allievo, stasera, s'accomodi prego al nobile piano

E.. in quell'anfratto
In compagnia d'un pipistrello, quell'uccellaccio
Cercava d'essere altrove.. sognando sul tavolaccio.

Al nobile piano, rammenta
D'un copertone che buttandola mesta
Ti lascio coi pipistrelli io vado alla festa;

E giā all'inizio la differenza
Pur essendo della medesima essenza
V'era uno che vestiva di seta, ma gli altri erano senza.

Poi v'era il cammello,
Pardon un immenso cavallo
E la paura di rompersi l'osso del collo:

Gių i tacchi
La schiena dritta, il mento pių in su
Ed all'allievo gli s'incrociavano gli occhi vieppių

Ed ecco Torino
Con le stelle belle e lucenti
Ma con le tasche senza contanti;

A Torino, l'allievo rammenta
D'una fanciulla che con molta pazienza e molto tatto
Ripeteva la lezione mentre era stesa sul letto.

L'allievo era diventato
Un po, anzi di pių, bucaniere
A detta di lui, nell'amor, aveva molto mestiere

E rammenta: era fresca, era vibrante
Con belle curve a ponente
Che forza quando era levante

Adesso
Per rendere la vite meno magra
A quell'allievo gli tocca pigliar il "viagra"



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