|
Al nobile piano, rammenta
D'un copertone che buttandola mesta
Ti lascio coi pipistrelli io vado alla festa;
E giā all'inizio la differenza
Pur essendo della medesima essenza
V'era uno che vestiva di seta, ma gli altri erano senza.
Poi v'era il cammello,
Pardon un immenso cavallo
E la paura di rompersi l'osso del collo:
Gių i tacchi
La schiena dritta, il mento pių in su
Ed all'allievo gli s'incrociavano gli occhi vieppių
Ed ecco Torino
Con le stelle belle e lucenti
Ma con le tasche senza contanti;
A Torino, l'allievo rammenta
D'una fanciulla che con molta pazienza e molto tatto
Ripeteva la lezione mentre era stesa sul letto.
L'allievo era diventato
Un po, anzi di pių, bucaniere
A detta di lui, nell'amor, aveva molto mestiere
E rammenta: era fresca, era vibrante
Con belle curve a ponente
Che forza quando era levante
Adesso
Per rendere la vite meno magra
A quell'allievo gli tocca pigliar il "viagra"
|
|