Avevamo appena cominciato la nuova vita di sottotenenti allievi alla Scuole di Applicazione d'Arma a Torino e, in particolare a quella di Artiglieria.
Il cambiamento rispetto alla vita che avevamo condotto a Modena era davvero grande; la grande cittą, tentacolare e ricca di offerte, era molto dispersiva.
Ci si ritrovava insieme la mattina per seguire le lezioni, ed ancora a mensa durante i pasti del giorno e della sera.
La monotonia delle lezioni quotidiane era spezzata dalle esercitazioni di impiego di artiglieria che venivano effettuate nella piana torinese e nelle colline moreniche circostanti.
Ricordo la prima esercitazione di impiego: si trattava di effettuare una ricognizione per lo schieramento di una batteria da campagna e di relazionare successivamente tutte le attivitą svolte.
Ci mettemmo di impegno a controllare il terreno palmo a palmo, curando il mascheramento dei pezzi, la difesa vicina della batteria e ricercando una buona sistemazione per il posto comando, per la zona raccolta automezzi e quant'altro fosse necessario per rendere pił brillante la soluzione trovata.
Cercammo di fare le cose nel miglore dei modi, ci consultammo sulla relazione che poi presentammo fiduciosi.
Ma grande fu la nostra sorpresa quando ci venne detto che il nostro lavoro, nonostante l'impegno profuso, faceva letteralmente pena. Ci venne detto come avremmo dovuto fare e ci fu data un esempio di relazione "ben fatta".
Noi, giovani sottotenenti allievi facemmo tesoro di quanto ci fu detto. Le successive esercitazioni di impiego furono un'occasione per delle scampagnate con visita ai casolari isolati in cerca di cibarie e di buon vino.
Al ritorno a Torino, forti degli ammaestramenti avuti, compilavamo le nostre relazioni tenendo ben presente il modello da seguire nella descrizione delle attivitą svolte e dei risultati ottenuti, relazioni che ottenevano sempre la massima considerazione da parte di chi ci revisionava i compiti.