La pagina personale di
Gennaro Imperio



La vita militare è ormai trascorsa....
I miei interessi attuali sono due: la famiglia e le ricerche medievali sugli ordini monastico militari.


La mia famiglia

La famiglia, dopo alcune tragiche peripezie, si è così stabilizzata: due figli maschi: Luca, 37 anni, speleologo titolare di una impresa di rafforzamento pareti rocciose, quindi sempre in giro per l'Italia, è sposato ed ha due bellissime bambine (giudizio assolutamente spassionato del nonno), Beatrice e Matilde eccole da sole ed insieme al papà: e Valerio, 34 anni, direttore commerciale per l'Italia di una grande impresa austriaca che produce arredi per alberghi e grosse comunità.

Luca, con Beatrice e Matilde
Valerio e la sua famiglia.
Sposato nello scorso gennaio ci ha regalato un'altra nipotina (anche questa, con l'assoluta obiettività che mi contraddistingue, bellissima): Ludovica.
Beatrice Imperio di anni 3 pronta per carnevale.
Matilde Imperio impegnata in uno spuntino.
Ludovica Imperio a due mesi.


Le ricerche medievali
È da qualche anno che, nei ritagli di tempo lasciatimi dal servizio, do una mano a mia moglie Loredana nelle sue ricerche medievali sugli Ordini monastico-militari (tanto per rimanere nell'ambiente).

La mia è una partecipazione un po' particolare poiché non sono attivo nella ricerca vera e propria né come topo di biblioteca né come lettore di testi o documenti storici anche perché avevo litigato con la Storia tanti anni prima.
Forse sarà stato proprio il grave peccato di non amare la storia a farmi trovare una donna che ama svisceratamente tutto ciò che è storia. Ma, come in tutte le cose, anche qui c'è il rovescio della medaglia; infatti con il passare degli anni anch'io sono divenuto un pezzo di storia e questo fa sì che la storica di casa mi apprezzi sempre di più. !!
Ma andiamo avanti.
Il mio contributo all'attività storica consisteva e consiste, anche se ora è amplificato, essenzialmente nel riversare il frutto delle sue ricerche nel computer poiché la fanciulla, dinanzi a quella che definisce "la macchina infernale", entra in crisi spiritual-esistenziale.
Prima di proseguire desidero precisare un concetto che mi ha, fin dagli inizi di questa mia attività, creato alcuni problemi, per l'esattezza questo: gli storici sono persone normali sotto tutti gli aspetti ma, essendo umani, anche loro hanno qualche difettuccio e, tra questi, uno sicuramente grave: amano la storia e la sentono propria. E su questo non si discute!

Ma tutto sommato questo non è poi così grave, il vero problema sta nel fatto che gli storici, in particolar modo quelli italiani, ritengono che questo loro difetto sia comune a tutta l'umanità, compreso il sottoscritto, tanto che quando scrivono il più delle volte si capiscono da soli (Montanelli era la famosa eccezione che conferma la regola).
Loro partono dal principio che tutti amino la storia e, di conseguenza, danno per acquisiti un buon numero di elementi sia di storia locale che di generale.
Fin dall'inizio di questa mia seconda attività, ogni volta che trascrivevo il frutto di una ricerca, il capitolo di un nuovo testo, una conferenza, la relazione per un convegno (si tratti di Templari, Giovanniti, grandi personaggi o eventi storici locali e non) si entrava in collisione pseudo intellettuale.
In questi casi, prendendo il coraggio a due mani e gettando, da buon militare, il cuore oltre l'ostacolo l'affronto e dico: "Qua non si capisce quello che vuoi dire"
Reazione rapida e immutata nel tempo:
"Eppure è chiarissimo! È certo che se tu avessi studiato la storia ….. " (Qui mi sono preso la libertà di addolcire il concetto).
Dopo gli apprezzamenti ed un breve chiarimento, di solito addiveniamo al classico compromesso storico, in modo da semplificare il pensiero dell'autrice e consentire anche ai non addetti ai lavori di capire e quindi seguire il discorso. Questa è la procedura usuale ma quando, nel corso della trascrizione di un suo lavoro, mi lascio trascinare dalla passione storica (?) e nella foga della battitura sostituisco qualche termine con regolari sinonimi o altra forma, allora le cose cambiano.
Poiché oltre a quella che io definisco smodata passione per la storia la mia dolce metà ha una memoria vergognosamente e spaventosamente enorme e … non dimentica mai niente. Quindi quando rilegge ciò che ho digitato regolarmente mi "becca" e allora è più difficile arrivare al famoso compromesso.
Questa collaborazione è iniziata circa una ventina d'anni fa ed ha comportato, per il sottoscritto, una sempre più profonda immersione, senza autorespiratore, nella storia Medievale con particolare riferimento a quella relativa all'Ordine Templare.
Io ho sempre cercato in tutte le maniere, di proteggermi da una possibile infezione storica ma, nonostante l'attenzione anche se solo superficialmente, sono stato colpito.
Comunque il mio rapporto con la storia NON è assolutamente cambiato anche se ora, in effetti, è voluto per una questione egoistica a favore della storica.
Io cerco di mantenermi lontano da un possibile ulteriore contagio, perché la mia fustigatrice storica non di rado, quando ha bisogno di un uditore per un parere su un'ipotesi o sull'interpretazione di qualche astruso concetto pescato in un vecchio documento più o meno illeggibile, mi interpella dicendomi:
"Cosa ne pensi di questo ecc., ecc. ?" e via di seguito.

Foto scattata in occasione del XIX Convegno di Studi Templari tenuto nel Castello di Malgrate a Villafranca in Lunigiana (LU) il 15-16 Settembre 2001.
Relatrice del momento: Loredana Imperio assistita (?) dal moderatore Gennaro.

A causa di quella leggera infezione di cui sopra, di solito mi lascio invischiare (con piacere lo ammetto) nella discussione facendo, però, la parte dell'avvocato del diavolo. Questo comportamento oltre a spronare il tiranno casalingo a cercare altre soluzioni o interpretazioni ogni tanto mi fa suggerire qualche buona idea utile a chiarire un concetto o a proporre soluzioni alternative alle varie ipotesi che emergono nel corso delle ricerche sia sul terreno che nell'interpretazione di documenti.
Questa mia nuova veste mi spinge a infilare il naso sia in quello che la storica di casa pubblica o si prepara ad esporre in convegni e conferenze, sia nella gestione delle associazioni culturali che presiede, e questo mi tiene occupato per gran parte della giornata, tanto che posso assicurarvi che oggi sono più impegnato di quanto non lo fossi in servizio con l'enorme differenza che ora mi diverto molto di più: è solo cambiato il Comandante! (Chi è senza peccato scagli la prima pietra).
Tutto ciò però ha creato un grosso, ma veramente grosso, problema nato molti anni fa nel corso di uno dei tanti Convegni di Studi Templari organizzati dalla LARTI (Libera Associazione Ricercatori Templari Italiani), e a cui partecipava, è superfluo dirlo, mia moglie Loredana.
Pochi minuti prima dell'apertura del Convegno, alla presenza di alte autorità locali, l'organizzatore di quelle giornate di studio, si ritrovò senza Moderatore e il rifiuto da parte dei vari relatori presenti a prestarsi alla bisogna.
Sono certo che abbiate già capito come finì la faccenda.
Mi misero in mano un pezzo di carta con su scritta una specie di presentazione del Convegno e dell'Associazione che ne patrocinava l'organizzazione e mi mandarono, con un'arma puntata alla schiena, allo sbaraglio.
Mi salvai. Ma l'essermela cavata segnò l'inizio dei miei guai.

Da quella volta, tranne tre occasioni, in tutti i successivi anni, l'ultimo a Savona nel settembre/2003 il prossimo a Trieste nel settembre/2004, sono diventato il Moderatore in s.p.e. dei convegni sui templari della succitata associazione.
Desidero attirare la vostra attenzione sui seguenti elementi:
Ø i Convegni sui Templari che organizza il mio capo durano, in linea di massima, due giornate;
Ø nel corso delle due giornate vengono esposte, in media, da 8 a 13 relazioni, con relativa discussione al termine di ciascuna esposizione;
Ø il moderatore deve, ovviamente, essere sempre presente.
Mentre i vari relatori al termine della loro esposizione e discussione vanno a scaricare le loro tensioni fuori io …… me le sento tutte.
Vi rendete conto della mia tragedia? Sarò riuscito ad assicurarmi un posto in paradiso?
Poiché mi pare di avervi già seccato abbastanza, prima di liberarvi dalla lettura di questa mia scheda, mi rivolgo a quanti siano stati infettati dal male storico per informarli che presso la nostra biblioteca (al momento 4352 volumi di cui 2007 di storia) nel campo Medioevo e dintorni c'è molto da pescare sia in nozioni che in chiacchierate informali sempre gradite e comunque utili a chi studia.
Per quelli cui l'infezione del citato male storico ha raggiunto punte di notevole gravità con conseguenti possibili crisi di astinenza riporto, di seguito, il frutto di questa collaborazione familiare precisandovi che la mia metà (?) è conosciuta, nello specifico campo, con il mio cognome (ebbene si! Si è appropriata anche di questo): Loredana Imperio.
· Convegni Nazionali sull'Ordine dei Cavalieri Templari: relativi Atti dei convegni dal 1983 al 2003. Convegni tenuti tutti in località ove è stata comprovata la presenza dei Templari (ed. varie);
· Metodologia di ricerca attraverso la toponomastica Templare (ed. Penne & Papiri);
· Il templare uomo del medioevo (ed. Penne & Papiri);
· Il tramonto dei Templari (tratta del processo ai Templari di Cipro nel 1310) (ed. Penne & Papiri);
· Sigilli Templari (ed. Penne & Papiri);
· Tra Croce e Mezzaluna (romanzo storico imperniato sui templari) (ed. Penne & Papiri);
· Il processo di Parigi (di prossima pubblicazione);
Il testo "Il tramonto dei templari" è stato tradotto in francese, con il titolo La chute des templiers, edito da Empreintes et Traditions Maures et Provence - Cogolin
Ha pubblicato, in collaborazione con:
· Enzo Valentini e Bianca Capone: Guida all'Italia dei Templari (ed. Mediterranee);
· Elio Caruso e Mauro Mariani: Pellegrini, Crociati e Templari (ed. Moderna)