IL GHIACCIAIO DI CORALLO ROSA

Poesia di Ruggero Contini (Roger) - 2001

 

Largo ed immoto fiume di ghiaccio,

lampi di sole nei riflessi a lama,

cielo cobalto morsicato dalle cime

di rocce chiare,

scure nel vetro

degli occhiali neri.

 

Crepacci aperti nell'estate breve,

come ferite a taglio:

strappi profondi e azzurri,

carni dilaniate,

diramate gole

e vene sinuose,

meandri vellutati.

 

Scricchiolare di ghiaccio

e tonfi sordi di ramponi

piantati saldamente

e cigolar di cuoio,

e fiato corto, a strappi,

e pesi sulle spalle.

 

E gių, lontano, abeti scuri,

irsuti peli, e prati avari

stretti su masi in legno

pietre di tetti a scaglie

e fiori rossi su balconi ornati.

 

Ma pių lontano, pių lontano ancora,

nel solco antico di una valle viola,

vola il pensiero mio e cerca e vola

e segue un fiume e passa la pianura

oltre altri monti corre e vola e cerca ancora

un mare azzurro, raccolto fra gli olivi,

e poi si posa

su labbra

amate,

di corallo

rosa.

 

Un vento freddo taglia quel legame:

luoghi diversi, nello stesso luogo,

tempi diversi, nello stesso istante,

stinge il mare

nel bianco

il suo colore

ed il ghiacciaio

č di corallo

rosa.