La pagina personale di
Umberto Gerini



Carissimi colleghi ed amici del 14° Corso, oggi – 25 Febbraio 2009 – finalmente in pace con Dio e con gli uomini, vi rivolgo il mio più caloroso saluto ed augurio, anche da parte di mia moglie, neo nonna Maria Giulia, e vi annuncio con immensa gioia la nascita della nostra dolcissima prima nipote Livia(Foto 1).
Vi riscrivo oggi quanto avevo preparato ed avevo intenzione di mandarvi nell’agosto del 2007, anno del pensionamento mio e di mia moglie.
Il 2007 - anno del nostro cinquantennale di Modena - si era aperto nel migliore dei modi: il 7 gennaio portavo all’altare la nostra unica figlia, Maria Francesca (Foto 2) e (Foto 3), che coronava così il suo sogno d’amore con un baldo cervello di ricercatore, Michele a (Foto 4), vincitore di un concorso all’Università di Milano e che aveva potuto fare quindi il suo rientro in Italia dopo sei lunghi anni di studio e di lavoro negli Stati Uniti.
Alcuni di voi ricorderanno forse quel giorno, avendo fatto circolare la foto che mi ritraeva – teso e commosso, come ebbe a rilevare il nostro carissimo Aldo Flora - in quel momento particolare e a me tanto caro.

Altre ricorrenze mi aspettavano nel corso di quel fatidico 2007.
Infatti, il 7 febbraio ricorreva il 60° anniversario del mio esodo dalla italianissima Pola, caduta in mano titina. Ho scoperto solo recentemente che a bordo della medesima motonave Toscana che il successivo 8 mattina mi sbarcò a Venezia, viaggiava anche il nostro anziano Ercole Di Gennaro.
Con gli ex allievi del Collegio Brandolini Rota di Oderzo mi apprestavo anche a ricordare e festeggiare i 50 anni dalla raggiunta maturità scientifica, e, con voi, il 50° anniversario del nostro ingresso in Accademia.
Per vostra curiosità, allego un tema del Liceo dove parlo di Pola. Questo file, in formato pdf può essere scaricato e salvato sul vostro computer e quindi aperto per la visione come un normale file pdf.

Inoltre, come accennavo prima, nel corso del medesimo anno mia moglie ed io avremmo concluso, con il pensionamento, la nostra attività lavorativa condotta sempre con grande passione ed indefesso impegno. Lo dico soprattutto per la mia adorata Maria Giulia, che ha profuso per 41 anni le sue energie nella scuola, vissuta con entusiasmo e dedizione esemplari. Poi successe, nell’agosto di quell’anno, quanto quasi tutti ormai sapete: la profanazione della nostra casa e l’asportazione di tutto quanto la abbelliva, frutto di tanti sacrifici nei lunghi anni dedicati alla nostra famiglia e al nostro lavoro.
Ma oggi è, finalmente, un giorno diverso. Livia ci riempie di commozione e di gioia.
Ed ora, per rinfrescare anche a me la memoria, vi espongo in breve i miei trascorsi dopo l’agognata conquista della prima stelletta a Torino (tralascio il biennio di Modena, dove entrai come capo compagnia e, passata la famosa asiatica, auspice un poco di borotalco Manetti e Roberts, continuai come capo plotone ed allievo scelto – quanto imparai da quella scivolata sul “borotalco”; acqua passata). Assegnato al 3° Reggimento Artiglieria Missili ( H. J. ) in Vicenza – con i carissimi Marcello Bartolini, Gastone Guerra, Emo Tassi e Piero Verna – ho comandato la Sezione e, in sede vacante, la Batteria in quel di Codognè (TV) dove il I° Gruppo era stato trasferito l’8 dicembre 1962.
In quegli anni ci raggiunse anche il carissimo Giuseppe Orofino. Promosso Capitano – dopo 5 lunghi anni trascorsi da Tenente grazie al fatto di essere artigliere – sono stato trasferito a Bracciano, dove ho comandato la Batteria Missili H. J. e la Batteria Pesante Campale della Scuola di Artiglieria, guadagnandomi la medaglia di bronzo “per lungo comando” (anche quella mi è stata sottratta nel furto subito!).

Ultimato il triennio presso la Scuola di Guerra di Civitavecchia, ho raggiunto Milano per prestare servizio di SM presso il Comando del 3° Corpo d’Armata ed espletare poi il comando di Gruppo presso il Reggimento Artiglieria a Cavallo, avendo alle dipendenze anche la Batteria storica del Corpo.
Assegnato quindi, nel 1979, allo Stato Maggiore della Difesa, ho messo radici a Roma.
Mia moglie (Foto 5) si era giustamente stancata di ben nove traslochi che, per varie cause che non vi enumero per non annoiarvi, aveva dovuto subire in sette anni! Ho pensato quindi – e grazie a Dio ho potuto – farmi una casa, una base fissa, ed offrire a Giulia una sua piccola reggia.
Da 1987 al 1991 ho prestato servizio presso l’Ufficio Affari Militari della Presidenza della Repubblica in qualità di Addetto Militare per incarichi speciali, auspice Giuseppe Orofino, che devo sempre ringraziare. Dal ’91 al ’94 sono rientrato allo SMD quale Capo Ufficio Documentazione e Stampa e Addetto Stampa del Capo di Stato Maggiore della Difesa.
Colpito dai limiti di età e promosso Generale di Brigata “alla vigilia”, ho avuto la ventura di venir segnalato per il richiamo in servizio con destinazione presso la neo costituita Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione per ricoprire l’incarico di Segretario del Collegio di quella Autorità, incarico che ho mantenuto anche al termine del richiamo con un contratto “ad hoc” fino al mese di luglio del 2007 al compimento del 70° anno di età.
In tanti anni di servizio e di lavoro mi hanno sorretto l’affetto, la comprensione e le premure della mia dilettissima consorte e di mia figlia e la stima e la fiducia che ho saputo conquistarmi non solo dai superiori ma, soprattutto, dai miei colleghi e dai miei sottoposti, cose che mi hanno consentito di operare sempre con serenità.
Quella serenità che, purtroppo, mi è mancata in questi ultimi mesi, ora e finalmente ritornata con la nascita della mia adorata nipotina Livia e, grazie a lei, ho avuto la spinta ad uscire dal guscio e di farmi vivo con voi, amici carissimi del nostro formidabile 14° Corso.
Arrivederci a Torino.