Aveva un occhio di vetro ed una gamba di gesso

Personaggi: Giorgio e i non liberi uscenti



La vita in Accademia procedeva comunque....
Studio, lezioni e punizioni ed ancora studio, lezioni e punizioni.
A rompere la monotonia arrivavano le tanto sospirate giornate di libera uscita, ma non per tutti. C'era chi preferiva restare a studiare, chi non poteva uscire in quanto consegnato, chi preferiva giocare a biliardo o scacchi.
C'era infine un gruppetto di allievi che preferiva raccogliersi intorno al pianoforte ed ascoltare la musica di Giorgio.
Erano momenti allegri, spensierati che ti sollevavano il morale e ti facevano scordare per qualche tempo la tristezza e la nostalgia di casa.
La musica che usciva dal pianoforte era brillante e coinvolgente: Giorgio appariva sereno e sorridente e così rendeva chi ascoltava le sue canzoni.
In particolare il suo cavallo di battaglia era:

"Aveva un occhio di vetro
ed una gamba di gesso
ma a me piaceva lo stesso
perché sapeva baciar"

E noi in coro a cantare.....
A Giorgio devo molto; di sicuro, senza quel conforto, la vita in Accademia sarebbe stata molto più dura.
Ancora oggi, quando ripenso a quei momenti di allegria, ringrazio mentalmente Giorgio, soprattutto ora che posso solo immaginare quanto gli deve essere costata quell'allegria che donava agli altri.
Grazie ancora, Giorgio anche a nome di tutti i tuoi colleghi.