La pagina personale di
Giuseppe Galatà



Peppino fra le due hostess corse

Stressato a causa dei fanghi giornalieri in quel di Montecatini Terme, fra una corsa e l'altra per l'effetto delle sue acque salutari, tormentato da Lucio Leonardi che non si è lasciato sfuggire l'occasione, ma confortato dai vividi raggi di sole di una bella giornata ottobrina, mi accingo a scrivere qualche breve nota che mi riguarda. Che devo dire? Sicuramente, l'evento più importante della mia vita è il fatto di essere nato nel lontano 18/11/1931 in Lentini, patria anche del grande sofista Gorgia e dell'inventore del sonetto Jacopo.
Tutto ciò che è successo in seguito è il frutto naturale di quel primo evento.
Da civile ed ancora giovanissimo ho combattuto, senza acquisire benemerenza alcuna, la lotta per la sopravvivenza nel periodo bellico, quando il sole era oscurato dalle super fortezze americane.
Gli eventi successivi mi hanno sottratto ad una possibile carriera politica e mi hanno indirizzato, non potendo esimermi dal servizio militare obbligatorio, verso la carriera militare ed il 4 ottobre 1952, sapendo solo firmare (con una croce, nota del webmaster), apposi la mia firma al margine di un foglio ed iniziai il calvario come C.A.S. (Carabiniere Allievo Sottufficiale) - ero già studente universitario - in quel di Moncalieri.
Nel 1957, dopo averne viste e fatte di tutti i colori (ero di servizio in Emilia), sono approdato in Accademia Militare di Modena.

Nonostante le vessazioni dei cadetti del II anno, nostri anziani, riuscimmo a superare quasi indenni il biennio al termine del quale conseguimmo l'agognata meta della fulgida stelletta (per chi volesse saperne di più, legga il volume "Come siamo", edito in occasione del Quarantennale, a pag 178).
Poi, Scuola di Applicazione (e che applicazione!). Il Prof Longo, insegnante di diritto costituzionale, per indottrinare nove ufficiali dei C.C. si presentava con quattro assistenti. E le interrogazioni settimanali erano dei veri supplizi, sotto il controllo del cerbero (cui oggi sono molto riconoscente) Gen. Pietro Verre. Al saluto di commiato ebbe a dirci, essendo il futuro Capo S.M. dell'Arma, con grande nostra gioia e sollazzo: "Vi destinerò nei peggiori posti d'Italia, ove potrete dimostrare la vostra professionalità!"
A me toccò Taurianova (RC) ove dopo quattro mesi, finalmente, vidi la prima femmina: si trattava di una capra, sfuggita al pastore, che attraversava la strada.

Dopo 5 anni di letizie varie ed amenità inimmaginabili (rastrellamenti, continue battute in Aspromonte e conflitti a fuoco) per bontà dei superiori fui gratificato con 4 encomi solenni per essere poi catapultato nell'Eden di Campione d'Italia. Venni munificato con uno stipendio decuplicato e pagato per divertirmi.
Ma la Calabria mi chiamava ancora e, a domanda, lasciai il Paradiso per scendere agli Inferi: Vibo Valentia mi stava aspettando.
Era l'ottobre del 1969 allorquando in quei luoghi debuttava Lotta Continua e la cittadina era continuamente teatro di opposte manifestazioni ed il silenzio della notte veniva sempre rotto da violente esplosioni per ordigni posti a pubblici edifici: una notte all'angolo destro ed una notte a quello sinistro che connotavano la relativa matrice.
A complicare la situazione della sicurezza pubblica iniziarono i sequestri di persona. Ed è qui che mi sono coperto di gloria (scusate la modestia) ed in 7 anni mi furono conferiti 10 encomi solenni.
Tornata la calma, da Vibo mi trasferirono al Nucleo Investigativo di Reggio Calabria, dove in atto vi erano 14 sequestri di persona fra i quali il primo di una donna (Paoletti) che scosse l'opinione pubblica nazionale.

Dal 1980 ho retto il Gruppo di Reggio Calabria dove, bontà loro, i superiori mi "regalarono" altri 6 encomi solenni e 16 comuni mi conferirono la cittadinanza onoraria.
Qui si chiude la mia gloria sul campo di battaglia perché trasferito nel 1985 al Nucleo di P.G. di Roma.
Intrapresi, allora, la guerra, da me fino allora sconosciuta, per conseguire le successive promozioni a Colonnello prima e poi a Generale.
Nonostante fossi Capocorso dei C.C. all'Accademia e all'Applicazione ed avessi conseguito la promozione fino al grado di Tenente Colonnello in prima valutazione, dopo sono stati c…. acidi.
Comunque sia, ho retto per 3 anni la Regione Lazio in Roma da Colonnello e, da Generale di Brigata, ho fatto parte dello staff che costituì la Dia.
Il 21 novembre, giorno della ricorrenza della "Virgo Fidelis", protettrice dell'Arma, era il 1993, mi spedirono a casa, mio malgrado, per raggiunti limiti di età, in ausiliaria.
E qui chiudo perché l'altoparlante dello stabilimento Tettuccio delle Terme di Montecatini annuncia che ce ne dobbiamo andare perché è giunta l'ora di chiusura.
Ho solo il tempo per esternare una riflessione finale: se potessi tornare indietro nel tempo, rifarei tutto quello che ho fatto!!!!!
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