È difficile trovare le parole giuste per esprimere i sentimenti che mi legano ai compagni di Corso, e soprattutto mi è difficile nei confronti di coloro, come Filippo, che hanno prematuramente raggiunto la Casa del Padre.
Terminato l’iter formativo militare, Filippo carrista ed io paracadutista, per anni non avevamo incrociato le nostre strade. Ci siamo incontrati di nuovo nel lontano 1991 in servizio al C.do F.T.A.S.E di Verona e subito la vecchia amicizia si era fortemente rinsaldata.
Filippo era un brillante Ufficiale, che spaziava in molti campi d’interesse: in particolare aveva in quegli anni coltivato la sua passione per la poesia, in italiano ed in dialetto napoletano, e me ne aveva donato un libro, che conservo tra i ricordi più cari.

Ritengo che ricordare Filippo attraverso alcuni passi tratti da “La vita è comunque poesia” sia il modo migliore per ricordare ed onorare l’amico.
Note dell’Editore: « Filippo Di Lucrezia è nato a Castelvenere, in provincia di Benevento nel 1938: È Colonnello dei Carristi, in servizio a Verona. Ha assolto incarichi di prestigio anche nelle sedi di Roma, Pordenone, Lecce, Caserta.

La Napoli degli anni cinquanta esercita il suo primo fascino su di lui, in quel tempo allievo della Scuola Militare Nunziatella e, da allora, quel mondo partenopeo gli resta dentro divenendo un mondo di essere, un mezzo per esprimersi, comunicare.
"L'amore", "l'amicizia", "le cose della vita" costituiscono per Di Lucrezia i richiami più forti.
Il sentimento è dominante, nella sua poesia; ma accanto all'ironia, al dubbio, al dolore, alla speranza, proprio com'è nella tradizione della poesia napoletana.
L'autore si rivolge a quel piccolo grande mondo che ognuno porta dentro di sé; e tenta di farlo vivere, vibrare. Perché, quando ciò accade, non si può non sorridere, lottare ed anche sperare.
E il segreto della meravigliosa avventura chiamata vita è tutto racchiuso nelle sillabe di queste tre magiche parole. »

Filippo ama la vita e la vive intensamente: tutto è importante e va vissuto con uguale intensità, sia che la sorte riservi grandi o piccole prove lungo il suo percorso:
«La vita è comunque poesia in dialetto... o in italiano.
Emozioni, solo emozioni. Non certo soluzione ai grandi e piccoli temi e problemi della vita.
L'amore, il rapporto di coppia, la libertà, la felicità, l'amicizia, la morte, la religione, la speranza di continuare a vivere, la fede.
Sì, la fede.
Grandi e piccoli interrogativi dell'uomo a cui ognuno deve cercare di dare la sua risposta.
Ma la "conoscenza" ed il "sentimento" sono dei passpartout indispensabili per aprire e capire l'enigma della vita.
E queste pagine possono essere, se il lettore lo ritiene, un'occasione, uno spunto per riflettere, un momento di certezza per affermare che la vita è comunque un'avventura meravigliosa. Che va vissuta con coraggio ed impegno.
Ed ognuno ne è il vero protagonista.»
E, come per tutti i temi trattati nel libro, alle riflessioni esposte in una prosa pacata e stringente, fa seguire una poesia:

VIVERE

Ma che si fa se non vivere.
Magari in sordina.
Senza soldi, ne amici, ne amori,
ma vivere.
Per pensare, immaginare, osservare
gli altri, gustare la natura,
odorare i fiori, mangiare un frutto,
parlare ad uno sconosciuto,
aiutare un amico, aiutare un
bisognoso.
Vivere per l'avvenire, sfruttando
ogni momento.
Vivere per l'avvenire senza sentirsi
legato al momento.
Non legarsi troppo alle cose
vuoi dire essere felici
a volte.
Vivere allora per restare anche soli,
ma vivere.
Vivere, vivere, vivere per vivere
anche al di là della morte, perché,
ne sono convinto,
si vivrà
al di là.

Caro Filippo, puoi stare certo che anche “al di qua” seguiterai a vivere nel ricordo dei tuoi compagni.
                                                                                                                         Pierpaolo

Nella pagina seguente potrete leggere alcune delle poesie contenute nel libro di Filippo.

In ricordo di Pippo

Ero in barca quando l’amico Mimmo Marchese mi ha comunicato che Filippo Di Lucrezia aveva prematuramente raggiunto la Casa del Padre.
Confesso che per me è stato uno shock, perché era pur vero che l’amico da qualche anno si fosse ritirato “a vita privata” non partecipando più alla vita del nostro Club “La Spiga” ( che ha un po’ riunito il personale che ha fatto servizio nel Comando Nato di Verona) , ma pensavo che la cosa fosse dovuta al fatto che Filippo si fosse immerso a tempo pieno nella sua passione di scrittore e poeta….
Ed invece stava lottando, come dopo ho saputo, contro una terribile malattia.
Ciao Filippo!, il ricordo del tuo scanzonato approccio alla vita, che ben si rifletteva nel libro di tue poesie che mi avevi donato, seguiterà a rimanere vivo in me ed in tutti i colleghi che con te hanno diviso fatiche ed onori, sacrifici e momenti esaltanti, frustrazioni ed esaltazioni di quella vita che insieme iniziammo varcando la soglia dell’Accademia Militare in quel lontano ottobre del 1957.
                                                                                                                                Pierpaolo Guidoni
Ho appreso solo oggi dalla pagina di Pierpaolo e dalla e-mail di Aldo della scomparsa di Filippo Di Lucrezia.La notizia mi ha tristemente sconvolto in quanto, pur essendoci come si suol dire "persi di vista",era vivissimo in me il ricordo del tempo trascorso insieme al 32°Reggimento Carri "Ariete" Lui Comandante di Compagnia ed io Capo Ufficio Amministrazione.
Addio Filippo!Ricorderò sempre il tuo scanzonato sorriso,i momenti esaltanti e faticosi della vita di reparto,le ore felici e serene con gli amici
                                                                                                                                Antonio Tinè
Al ritorno di un breve soggiorno in Calabria, sono subito tornato alla dura realtà: la scomparsa di due cari colleghi, Pippo e Bruno.
Nell'associarmi ai colleghi, manifesto il mio dolore per la loro prematura scomparsa e, ritenendo di fare cosa gradita ai familiari e colleghi, pregherei l'amico Pierpaolo di inviarmi qualche poesia di Pippo da allegare alla sua pagina personale.
                                                                                                                                Lucio Leonardi
Cercavo oggi il mio vecchio Comandante di Battaglione, Ten.Col. Filippo Di Lucrezia, e solo tramite il suo ricordo pubblicato sul sito del Corso di Accademia ho saputo che ci ha lasciato.
Al Ten.Col. Di Lucrezia sono legati bellissimi momenti del mio servizio a Tauriano al 3° Btg "M.O. Galas".
Ho potuto apprezzarne lo spirito, l'umanità, la cultura e sensibilità verso gli altri.
Io ero un giovane ufficiale di complemento, passare un anno sotto la sua guida credo abbia lasciato un'impronta in tutti gli anni che ho trascorso.
Volevo solo inviarle queste mie poche righe per il bel ricordo che lascia il Ten.Col. Di Lucrezia.
Cordiali saluti
                                                                                                                                Enrico Dardi