Al posto di questa caserma. secoli fa, esisteva una piccola casa e accanto un palazzo della nobile famiglia Molin.
Secondo le antiche cronache, la N.D. Elena Celsi vedova Vieni, con testamento del 2 gennaio 1410 donò la piccola casa perché fosse destinata ad asilo di pellegrine dirette al Santo Sepolcro di Gerusalemme o reduci dalla Terrasanta.
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La chiesa si presentava come una grotta formata da pietre grezze.
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La facciata verso la riva degli Schiavoni venne rifatta completamente sotto la direzione degli architetti Aniello Porzio e Alessandro della Via. Nel tempo la facciata del convento subì leggere modifiche e nel 1570 venne abbellita da, un portale, opera di Alessandro Vittoria, commissionato dal medico e filologo Tomaso Rangone da Ravenna.
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