Il 23 feb. 1963, in una splendida giornata di sole, in Viterbo nella chiesa di Santa Maria dell'Edera, io e la mia Franchina (conosciuta e fulminato nella "fatal" Torino) abbiamo coronato il nostro sogno d'amore. Ricordo ancora l'emozione che mi assalì quando la vidi apparire nel controluce del portone principale della chiesa con il velo che veniva sollevato dal vento. Iniziò così la nostra vita, il nostro percorso insieme, trascorrendo momenti bellissimi, indimenticabili, irripetibili.
Ringrazio Iddio per avermi fatto conoscere la mia Franchina, per aver avuto il Suo amore ed il Suo affetto. Soprattutto ringrazio Dio per averci dato un inestimabile dono: un magnifico figlio, il nostro Mario. Nella strada percorsa, però, abbiamo anche incontrato ostacoli ed è stata costellata da vicissitudini che ci hanno lasciato delle profonde cicatrici. La salda unione spirituale che ci ha sempre sorretti, quel forte sentimento che ci ha uniti e che ci unisce, han fatto sì che insieme abbiamo superato le tragedia che ci hanno colpiti e dalle quali siamo sempre usciti più uniti e più saldi nel nostro amore. >
Tutto il resto è stata routine con qualche episodio che ancora adesso mi porto dentro perché ti ha profondamente colpito.
Nominato Tenente dei Bersaglieri, sono stato assegnato all'8° Reggimento Bersaglieri successivamente divenuto 8^ B. Bersaglieri Garibaldi) in Pordenone, dove ho trascorso venti anni della mia vita, conclusi con il Comando del 26° Battaglione Bersaglieri Castelfidardo. Trasferito al Anzio, al CIDE, ho svolto una interessante ed altamente qualificante attività di intelligence, in un periodo di notevoli mutamenti in Europa e dei primi fermenti nella sponda sud del Mediterraneo. Promosso Colonnello sono stato trasferito al Comando della Regione Militare Centrale con la carica di Capo Ufficio Affari Generali. Tra i compiti previsti dalla carica vi era quello di presiedere all'impegnativo e delicato incarico di responsabile delle attività di cerimoniale nella Capitale e in tutta la R.M.Ce.
Quest'ultimo incarico, che concluse il mio servizio attivo nell'E.I., mi ha dato l'opportunità di conoscere illustri personaggi dell'epoca tra i quali alcuni Capi di Stato: da F. Cossiga a O. Scalfaro, da M. Gorbaciov a B. Eltsin, da G. Bush a B. Clinton, al Pres. dell'Argentina S. Menem e Sua Santità Papa Giovanni Paolo II, dal quale ho avuto il privilegio di aver somministrata per due volte la S. Comunione. Quest'ultimo, che ho conosciuto nei due incontri con la comunità militare avvenuti alla Cecchignola e nella Sala Nervi in Vaticano, è stato il personaggio che mia ha profondamente colpito: risaltava subito in Lui la forte personalità che, unita ad una soavità spirituale, ti ispirava tanta serenità e speranza nella vita.
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