CEFALÀ DIANA
nella Storia e nell'Arte



 

Il Papini fa osservare che "ci sono libri scritti con soluzioni di làudano su foglie di papavero; e ce ne sono altri, moltissimi, che sembrano scritti con sugo di mota su pagine di mattone e infine alcuni, rarissimi, incisi sul basalto con punta di diamante".
Nel nostro modesto lavoro su "Cefalà Diana nella storia e nell'arte" nessun accostamento al lapidario parere di Giovanni Papini, bensì il desiderio di "rifare la gente attraverso il libro" secondo l'asterisco del Giusti, cioè farla riappropriare del passato attraverso lo studio delle proprie "radici".
In questo caso detto studio non si poteva esplicitare se non attraverso l'indagine storica che, come è noto, tende a raccogliere, analizzare, selezionare ed elaborare le nozioni sui fatti accaduti, a metterli in relazione gli uni con gli altri per collegare il passato con il presente e contribuire (speriamo di esserci riusciti) alla diffusione delle notizie sul patrimonio architettonico antico e moderno di Cefalà Diana, nonché alla protezione dello stesso convinti che essa non è un problema esclusivo degli addetti ai lavori, ma si pone come uno dei punti cardine che determina la qualità della vita di una comunità.
Nonostante i diversi lavori su Cefalà Diana (studi e ricerche di illustri studiosi, tesi di laurea e pubblicistica in genere), improvvisamente nasce nei due coautori l'idea di una nuova ricerca e per dirla con Proust il pensiero del libro s'installa "dèfinitivement en moi comme fait un amour".

Un nuovo libro non avrebbe dovuto riassumere i precedenti a un diverso livello di profondità, ma costituire - oltre ad una proiezione di ieri nell'oggi - anche il contributo a nuove ricerche, a nuove ipotesi.
Infatti, oggi si è maggiormente portati ad avere un quadro preciso di quello che si è mosso intorno agli antichi insediamenti abitativi cercando di strappare al passato quei particolari che non sono giunti fino a noi.
Poiché non è sempre possibile e spesso i dati sono pochi ed incerti, istintivamente si è portati ad integrarli con congetture; come in quei giuochi di enigmistica dove si legano con tratti di matita i diversi punti posseduti fino a delineare in qualche modo una figura.
Questo libro vuole essere, con le pagine che seguono, un primo e parziale approccio, espresso ed attuato in una particolare dimensione: quella di un servizio reso ai cittadini di Cefalà Diana ed a tutti coloro - amministratori, associazioni di volontariato, come l'Archeoclub d'Italia ? che si interessano di questo piccolo centro dal punto di vista storico, monumentale ed ambientale.
Abbiamo voluto così rendere partecipe il lettore di un tentativo di prima sistemazione, come è delineato nei capitoli I, II e III, ed approfittare della loro curiosità ed attenzione, quali stimoli per una ricerca ulteriore. Confidiamo, pertanto, che chiunque dovesse avvicinarsi a queste pagine, con maggiore consapevolezza ed approfondita conoscenza che la nostra, vorrà fornirci chiarimenti, delucidazioni e proposte che costituiscano pertinenti osservazioni al nostro lavoro. Poiché riteniamo che la ricerca non sia ancora finita, speriamo che in una eventuale prossima edizione il volume appaia completo del contributo innanzi citato; anche per questa ragione abbiamo omesso ogni indicazione bibliografica ad eccezione del doveroso riferimento alle opere dalle quali sono stati trascritti alcuni brani ed i cui autori sono indicati nel testo.

Pagina personale di Giuseppe Labua