La cassetta d'ordinanza violata

Personaggi: Lucio, Luigi, Rolando, Franco, Sandro, Maurizio e l'altro Lucio (il tentatore)






Che la fame in Accademia fosse stata sempre tanta è ormai cosa arcinota: non tanto per la scarsità del cibo quanto, soprattutto, per il fatto che a diciotto/venti anni si è nel pieno vigore e le calorie non bastano mai (grazie anche ai marescialli Ferrari e Fruncillo e al Vice Brigadiere Carella che di calorie ce ne facevano consumare parecchie!).
Altro fattore che contribuiva ad affamarci era il breve tempo che ci era concesso per consumare i pasti.
Mi ricordo che, fin dal primo giorno a Sassuolo, non si faceva in tempo a mangiare la immancabile mela a fine pasto: averla dovuta lasciare sul piatto pressocché intatta ci faceva ancora di più acuire il senso di vuoto allo stomaco!
Ma sopravvivemmo.... L'esperienza ed un po' di furbizia ci aiutarono a sopravvivere: quando non facevamo in tempo a finire la frutta, anziché "abbandonarla" a se stessa sul piatto, le trovevamo un rifugio sicuro nelle nostre tasche in attesa di poterla mangiare con maggiore tranquillità.

Ben presto avevamo "scoperto" un altro mezzo di sussistenza grazie a quel tentatore di Lucio (Novelli) la cui previdente e protettiva madre lo riempiva di prelibate vettovaglie (dolcetti, panini, salamini, formaggi, frutta e non mi ricordo più di quali altre leccornìe).
Lucio le custodiva gelosamente nella sua cassetta d'ordinanza e, di tanto in tanto, suppliva alla carenza di cibo con le opportune integrazioni vitto private.
Ma, vivendo a stretto contatto di gomito, la cosa non rimase riservata a lungo; fu così che scoprimmo il luogo dove veniva custodito tutto quel ben di Dio.

Detto fatto! Ci muovemmo in fretta e in gruppo aprimmo la cassetta di ordinanza di Lucio e demmo fondo alle provviste.
Fu una giornata felice, almeno per noi; lo fu molto meno per Lucio che corse ai ripari.
In occasione dell'arrivo di un altro pacco di vettovaglie da parte della amorevole madre, mise un bel lucchetto alla cassetta, con la speranza di proteggere quel suo tesoro.
Ma la necessità aguzza l'ingegno! Dopo un istante di perplessità trovammo l'escamotage per violare il forziere: riuscimmo a sfilare i perni delle cerniere della cassetta di ordinanza cosicché la aprimmo.... dalla parte posteriore!
Naturalmente la ripulimmo integralmente temendo che il cibo ivi contenuto potesse rovinarsi e scadere di validità.....
Compiuta la nefanda azione, richiudemmo la cassetta di ordinanza e rinfilammo i perni nelle cerniere.
Potete ben immaginare la sorpresa di Lucio quando, dopo aver aperto il lucchetto e la cassetta di ordinanza, la trovò svuotata...
Ed ancora, dopo 50 anni, ti rendiamo grazie, Lucio!
I tuoi riconoscenti amici: Lucio (quello cattivo), Luigi, Rolando, Franco, Sandro, Maurizio e, sicuramente, qualche altro compagno del tuo 3° Plotone della 3^ Compagnia.