La pagina personale di
Giorgio Cancellieri




Prima di iniziare questa pagina di storia, della mia storia, ovviamente, voglio ringraziare Aurelia, mia moglie, per l’aiuto offertomi nello scegliere alcune foto che meglio illustrano i momenti significativi della mia vita, degni di essere lasciati nell’archivio del Corso per gli effetti di curiosità, di interesse, di ricordo che suscitano nei colleghi e non di presunzione o di autoincensamento. Un ringraziamento particolare anche a Lucio, il caro Lucio Leonardi, che mi ha dedicato un pomeriggio intero per illustrarmi i “segreti” del nostro sito, le modalità di inserimento dei dati e le tecniche di consultazione.
A questo punto, tocca a me riordinare le idee, mettere ordine al mio passato ed operare le opportune scelte per non essere prolisso, banale, ripetitivo e petulante.
Il lavoro si divide in due parti, una prima per tracciare un succinto spaccato di vita personale e professionale (curriculum); una seconda, a carattere essenzialmente fotografico, che intitolerò “c’ero anch’io”.

“CURRICULUM”


Nasco, cresco, mi acculturo nell’alto Maceratese e fin da piccolo resto affascinato dalla divisa che il mio caro papà indossava con onore e orgoglio.
Ma troppo presto, lui, pilota, vola in cielo ed è la mamma (Foto 1) che, con la forza di un leone, mi sostiene nelle mie aspirazioni fino al definitivo vincente viaggio per Modena.
Durante il biennio di Accademia, credo che il mio “colpo di vita”, oltre al turno di servizio in mensa da noi tutti ricordato con simpatia, fu quando fui scelto dal personale del settore per un servizio fotografico pubblicitario sulle varie attività svolte dai giovani accademisti.
Eccomi in posa (Foto 2), con l’abbigliamento sportivo che mi assicura una favorevole esposizione esterna, anche nei confronti… del “gentil sesso modenese”, mai sfruttata però per i noti vincoli regolamentari.
Il periodo di Torino è bello, spensierato, vivace ma impegnativo per la ricerca di risultati scolastici che mi consentissero di affrontare agevolmente il concorso a titoli per il passaggio nell’Arma dei Carabinieri, la mia grande aspirazione ormai non più tenuta nascosta, ma partecipata ufficialmente anche alla scala gerarchica all’atto dell’assegnazione ai Reparti.

Il mio passaggio nell’Arma, nel marzo del 1962, costituisce importante notizia (Foto 3) per un giornale locale marchigiano e motivo di vanto per lo zio Angelo (Foto 4), maresciallo dei Carabinieri in pensione.

A proposito di Torino, tra tutte le ragazze con cui si passava allegramente il tempo libero, non aveva ancora l’età una bambina che frequentava le scuole dell’obbligo ed alla quale, incontrandola, con una carezza dissi di crescere bene, studiosa e brava, perché sarei tornato in quella città dopo un decennio… e così fu: la piccola Aurelia cresce, la ritrovo e diventa mia moglie.
Il giorno del matrimonio sono già tenente colonnello dei Carabinieri, con una intensa vita operativa alle spalle: Tenenze di Perugia e di Firenze, Compagnia di Torino e Nucleo Radiomobile, corso di Pilota di elicottero e corso di Scuola di Guerra.
Durante la permanenza a Perugia, mio primo incarico da tenente, ho avuto il piacere di vedere il felice coronamento dell’affettuosa amicizia fra Nicola e Rosaria (Foto 5) iniziata qualche anno prima al Circolo Ufficiali di Corso Vinzaglio di Torino, grazie alla mia rassicurante presenza nel duplice ruolo sia di proprietario ed “autista” di una fiammante Fiat 500 per il collegamento da casa di Rosaria al Circolo sia di garante di compostezza e serietà di intenti (fin da allora!) di fronte ai severi genitori della giovane; secondo il detto “se son rose fioriranno”, le rose sono fiorite ed io ho meritato sul campo l’impegnativo ruolo di testimone di nozze.

Da tenente, in tuta di volo, ancora una volta la scelta per una foto pubblicitaria cade sulla mia persona (Foto 6), a dimostrazione che il “fascino” non si affievolisce nel tempo.
Nel ventennio dal 1980 al 2000, per la gioia di Aurelia, con una cadenza biennale, si approntano “armi e bagagli” e si va da Pratica di Mare (aeroporto) a Genova, da Cagliari a Palermo, da Padova a Roma in incarichi diversi di Stato Maggiore.

La movimentazione, per fortuna, è giustificata dalla progressione di carriera e da destinazioni prestigiose e qualificanti quale Comandante (la Provincia di Genova, la Legione Sardegna, la Regione Sicilia, la Divisione territoriale del Nord-Est, la Divisione Unità mobili e speciali, il Comando delle Scuole dell’Arma) nonché quale Capo di Stato Maggiore del Comando Generale e successivamente Vice Comandante Generale.
Tanti sacrifici ma altrettante soddisfazioni, preoccupazioni da un lato ed affermazioni e successi dall’altra, con un bilancio nel suo insieme positivo.
Nel 2001 si chiude la carriera militare e si apre quella di magistrato della Corte dei Conti, grazie ad una gratificante nomina governativa (per inciso, “bipartisan” essendo stata proposta da una coalizione politica e conclusa da quella opposta!).
Anche questa nuova avventura inizia ovviamente con il Giuramento.
Si cambia così look, dalla divisa alla toga, ma non il ritmo, le ansie, i timori e le piccole soddisfazioni del buon lavoro svolto, affrontato con la massima serietà e soprattutto umiltà.
La Magistratura si dice che “allunga la vita” solo perché i limiti di età sono fissati a 75 anni ed è per questo che sono tuttora in attività di servizio e giornalmente mi reco in Ufficio, per dare il mio piccolo contributo alla quadratura dei conti ed al coordinamento della finanza pubblica.

                                   



“C’ERO ANCH’IO”

- MAK-p 100-1959 - Le famose travi (Foto 7)
- La stretta di mano “reale” (Foto 8)
- La stretta di mano “informatica” (Foto 9)
- La stretta di mano “presidenziale” (Foto 10)
- Incidente di volo…ma non ero ai comandi… (Foto 11)
- …il risultato è una bella ingessatura (Foto 12)
- ...attenti a quei due: generali Mino e Dalla Chiesa (Foto 13)
- Omaggio del neo Presidente della Repubblica sul luogo della strage di Capaci (Foto 14)
- Il grande successo nel giorno dell’arresto del noto boss (Foto 15)