L'apulio
Poesia di Francesco Caporale (Ciccio il Bruzio)
Il tempo, il gran fiume,
Senza inizio e senza fine
Immemore di se sempre diviene.
Dioniso
Gli diede il nome Crono
E lui istigato da Gea uccise il padre Urano
Che, ed il timore fu vano,
Aveva il divin sospetto che qualche figlio
Gli avrebbe insediato il trono.
Dioniso,
Fu primo fra i tanti ad avere lo spasmo
Ed a popolare di dei il cosmo:
Da Teti a Nettuno
Da Persefone a Venere ed Apollo
Ed alle gioconde muse, nessun nome allor fu vano;
E li collocò in bell’ordine
E nella sua cosmogonia fu il primo organigramma
Con Urano padre padrone e la nutrice Gea la grande mamma.
E sulla nuda terra
Che non aveva,ancora, simulacro alcuno
Divenne sacro il luogo d’ogni dio pagano.
I miti, i miti
Fantasia sbrigliata senza confine
Ma Icaro volando verso il sole perse l’ale.
Dioniso!
Il poeta aedo, un dì, tanto celebrato
Oggi è, in una scura soffitta e con le ragnatele, dimenticato
Ma …ecco dal fato
L’apulio, l’antico japigio
Oggi nella storia reincarnato:
Il volto sereno
Come s’addice ad un nume sullo scenario
Che vola sui sette colli e sulla lucida pelata del suo sacerdote Mario.
Nike!
Il suo nome di gola in gola vola
E si libra leggero e ovunque in una battuta d’ala,
Nike!
È lui la nuova fola,il nuovo mito
Oggi dal bruzio cantato
15/05/2003 il bruzio