L'Accademia Militare di Modena


L'Accademia Militare di Modena


 

Il Palazzo Nazionale di Modena fu progettato da Luigi Bartolomeo Avanzini, nel 1629 sulle fondamenta dell'antico Castello fatto erigere da Obizzo II nel 1281.
Il castello non occupava però tutta l'area dell'attuale Palazzo, ma sorgeva sul lato sinistro ed aveva annessi dei giardini ai quali si accedeva con un ponte levatoio sul Canalgrande.
L'ingresso al castello era per la torre laterale di destra, con un ponte levatoio il quale dava adito ad un voltone a due archi, uno grande per i carri e uno laterale più piccolo per i pedoni. Al di là del voltone c'era il corpo di guardia e sopra al voltone la dimora del Castellano.
Il castello  era circondato  da acque  e da praterie  e quando si pensò di gettarvi le fondamenta dell'attuale Palazzo si dovette ricorrere a lavori immani di scavo e di prosciugamento.
La pianta del vecchio castello si avvicinava al modello di quello di Ferrara ma differiva molto in bellezza architettonica.

Ricostruzione approssimativa dell'antico castello
Sopraggiunta l'epoca moderna quando l'Italia rinacque con le concezioni architettoniche e le fortificazioni classiche del '500, la Casa d'Este che era ricca ed aveva splendide tradizioni, non poteva adattarsi più a vivere in quel pesante edificio e sentiva più d'ogni altra il bisogno di esternare nei marmi la nobiltà del casato.
Francesco I salì al trono il 5 settembre 1629 e fu primo a concepire il progetto del Palazzo attuale. Ne affidò il disegno e l'esecuzione a Luigi Avanzini.
Il progetto completo fu consegnato nel 1634 e l'anno dopo ebbero inizio i lavori con l'intendimento di utilizzare tutto ciò che era possibile conservare dell' antico castello.
Quando nell'ottobre del 1688 morì Francesco I, il lavoro del Palazzo rimase sospeso. Mancavano i fondi e più ancora la volontà del nuovo principe Alfonso IV. Questi non visse molto e la duchessa Laura reggente dello stato per il figlio Francesco II, ancora bambino, erogò subito cospicue somme per ordinazioni di marmi.
Palazzo Ducale (1750)

L'arrivo però da Verona di tutto questo materiale da costruzione suscitò nella duchessa il desiderio di consacrarne una parte a migliorare i due monasteri delle Salesiane e di S. Domenico tanto che l'erigendo palazzo ne risentì molto. Subito dopo però la duchessa abdicò in favore del figlio Francesco II che sotto la direzione dello zio Principe Cesare riprese i lavori.
Nel primitivo disegno dell'Avanzini si rilevano particolari che furono poi soppressi o modificati e chi maggiormente vi contribuì fu il Bernini.
Così l'orologio vi fu messo molto tempo dopo, cioè nel 1749, e fino a quell'epoca vi era un gran finestrone rotondo.
Lo storico palazzo e gli edifici annessi: caserma Montecuccoli e caserma Fabrizi, non furono risparmiati da bombardamenti aerei e da devastazioni della guerra. I danni prodotti dalle bombe e le offese arrecate dagli uomini sono stati man mano tutti riparati.

Il Palazzo ha riacquistato la sua austera bellezza mentre le attrezzature didattiche, gli impianti logistici e ricreativi, le palestre, i maneggi sono stati ampliati e modernizzati per poter accogliere l'Accademia  dove si svolge ora  il primo biennio del ciclo formativo degli allievi di tutte le armi e dei servizi dell'Esercito.
Anche le due nicchie delle due statue laterali al portone erano in origine due finestroni che davano luce all'atrio e vennero chiusi allorché vi furono collocate le statue stesse.
In complesso le linee generali e tutto il tipo ornamentale dell'Avanzini fu rispettato.
L'edificio è considerato uno dei più belli d'Europa. Esso ha pregi inestimabili per la grandiosa correttezza del cortile e per la purezza della fronte; ha una squisita armonia di linee ed è uno dei migliori monumenti che abbiano rappresentato con onore il nome dell'arte italiana del '600.
Lo storico palazzo e gli edifici annessi: caserma Montecuccoli e caserma Fabrizi, non furono risparmiati da bombardamenti aerei e da devastazioni della guerra. I danni prodotti dalle bombe e le offese arrecate dagli uomini sono stati man mano tutti riparati.
Il Palazzo ha riacquistato la sua austera bellezza mentre le attrezzature didattiche, gli impianti logistici e ricreativi, le palestre, i maneggi sono stati ampliati e modernizzati per poter accogliere l'Accademia  dove si svolge ora  il primo biennio del ciclo formativo degli allievi di tutte le armi e dei servizi dell'Esercito.

Il Palazzo Nazionale (1958)